Ha fatto discutere la performance “Toleranshuvan Reloaded” dell’artista Anders Carlsson che ha “esposto” una coppia di giovani rom al museo svedese di Malmo. Carlsson, direttore artistico della compagnia teatrale Institutet, ha chiamato la coppia di mendicanti ad entrare a far parte del suo progetto di arte contemporanea. I due giovani sono stati invitati a sedere in una sala del museo tappezzata con ritagli di giornale che riportavano le notizie dei problemi sociali riscontrabili nella società moderna. La loro presenza, con tanto di cartone con invito a donare qualche spicciolo, avrebbe dovuto indurre gli spettatori a ragionare e riflettere sulle realtà degli emarginati.
Le reazioni però non sono state tutte positive. C’è chi si è dileguato in pochi secondi, chi si è soffermato ad osservare e chi ha criticato la spettacolarizzazione della condizione di disagio in cui versano i clochard. Di certo per Marcela e Luca, i due rom che si sono prestati alla realizzazione di “Toleranshuvan Reloaded”, questa è stata l’occasione per allontanarsi dalla strada e ripararsi dal gelo svedese. Hanno anche ricevuto qualche euro in più di quelli che quotidianamente riescono a racimolare grazie alla generosità dei visitatori.
Intervistati, i due ragazzi hanno dichiarato che intendono usare il denaro guadagnato per acquistare materiale edile utile alla costruzione di un’abitazione. I due sono infatti genitori di 6 figli, tutti andati in affidamento provvisorio dopo che, due anni fa, la loro abitazione prese fuoco. Da quel giorno Luca e Marcela, originari di Pinticu, un centro nel nord della Romania, mendicano in strada nella speranza di rifarsi una vita. Anders Carlsson, dopo l’esposizione al Konsthall, ha stretto un rapporto di amicizia con la coppia e, desiderando aiutarli, ha avviato una campagna di crowdfunding – di ricerca fondi – per consentire loro di trovare i soldi necessari a costruire le fondamenta, i muri, il tetto e gli infissi della futura abitazione. La somma necessaria è di circa 9 mila euro.