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“TERRA DI NINIVE”: DALL’ITALIA UN LABORATORIO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DEL KURDISTAN IRACHENO

Il primo laboratorio di restauro archeologico di un museo del Kurdistan iracheno arriva in donazione dall’Italia. Il progetto “Terra di Ninive” nasce dalla collaborazione dell’Università di Udine e dalla Task Force Iraq del ministero degli Affari esteri, sotto la direzione del professor Daniele Morandi Bonacossi. Attualmente il laboratorio è coordinato da Isabella Finzi Contini, restauratrice della missione archeologica dell’Università di Udine nel Kurdistan iracheno. La studiosa italiana è impegnata nel restauro degli oggetti più importanti custoditi nel museo archeologico di Dohuk e nella formazione di restauratori locali che dovranno gestire il laboratorio.

Attraverso il progetto “Terra di Ninive” si vuole creare un nuova squadra di archeologi nella regione settentrionale dell’Iraq, basandosi principalmente sulle nuove metodologie di ricerca e della documentazione, tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. L’ateneo friulano sta documentando con le più avanzate tecnologie digitali il sistema di canali, acquedotti e gli straordinari rilievi scolpiti dagli Assiri sulle pareti rocciose delle montagne, in corrispondenza dei punti in cui l’acqua dei fiumi veniva deviata nel sistema di canali lungo circa 230 chilometri.

“È la migliore risposta – evidenzia il direttore della missione, Daniele Morandi Bonacossi – che la comunità scientifica possa dare alla pulizia etnica e culturale portata avanti con sistematica ferocia e continuità dal califfato islamico e che, in questi giorni, ha visto il tragico assassinio dell’ex-direttore del Museo di Palmira, Khaled Al-Asaad, e la devastante distruzione dei templi di Palmira”. “Proteggendo e restaurando il patrimonio culturale dell’Iraq, come della Siria, e formando gli archeologi locali – ha continuato Bonacossi – la comunità internazionale, e con essa l’Università di Udine, accettano e rivendicano l’obbligo morale di difendere il patrimonio culturale dell’umanità dall’attacco portato dalla barbarie e dal fanatismo oscurantista del terrorismo salafita”.

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