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Tutte le mostre da non perdere nel 2015

Un 2015 che si preannuncia ricco di arte e cultura. In attesa dell’Expo, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, con 184 giorni di evento, un sito espositivo sviluppato su una superficie di un milione di metri quadri per ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti, ecco una selezione di mostre da non perdere per il nuovo anno da New York a Parigi, da Milano a Roma.

Milano mette in scena “Vang Gogh. L’uomo e la terra” (fino all’8 marzo) per il 125esimo anniversario della morte dell’artista, avvenuta il 29 luglio del 1890. Nelle stanze di Palazzo Reale sono esposte una cinquantina di opere di piccolo formato. In un’epoca in cui la maggior parte degli artisti rivolgeva lo sguardo al paesaggio urbano, frutto dell’industrializzazione europea della fine del XIX secolo – come accadeva per i neoimpressionisti Seurat e Signac – Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. L’esposizione gode di una mise en scène d’eccezione realizzata dall’archistar giapponese Kengo Kuma.

Rimanendo tra le mura di Palazzo Reale, meritano una visita anche le esposizioni su Marc Chagall e Giovanni Segantini. La prima “Retrospettiva 1908-1985” (fino al 1 febbraio), è il più grande evento mai dedicato a Chagall in Italia con più di 200 opere provenienti dai maggiori musei del mondo, dal Museo Pompidou di Parigi alla National Gallery di Washington. E la mostra di Giovanni Segantini (fino al 18 gennaio), dedicata alla celebrazione della “Milanesità” del pittore.

A Roma il Chiostro del Bramante fino al 22 febbraio espone 150 opere di Escher, artista grafico e incisore olandese che stravolge nei suoi quadri i principi della geometria e delle dimensioni. E torna dopo due anni nella capitale la mostra dei record, “Body Worlds”: 40 milioni di visitatori in tutto il mondo hanno potuto approfondire la loro conoscenza del corpo umano grazie alla tecnica della plastinazione eseguita su veri corpi umani che si sono spontaneamente donati al progetto.

A Genova si potrà conoscere l’amore lungo e tormentato di “Frida Kahlo e Diego Rivera” fino all’8 febbraio, mentre a Firenze per ammirare la mostra Picasso e la modernità spagnola c’è tempo fino al 25 gennaio. Nella città lagunare di Venezia merita la retrospettiva, con echi modaioli, dedicata alla Divina Marchesa, come la definì D’Annunzio, Luisa Casati a Palazzo Fortuny: la donna che a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia.

Spostandosi fuori dal Belpaese, a Londra fino all’8 febbraio ci si può divertire con il pop di Sigmar Polke alla Tate Modern tra le opere in mostra non soltanto dipinti, disegni, fotografie, film e sculture, ma anche appunti, schizzi, bozzetti e diapositive: un diario per immagini dei viaggi in Pakistan, Afghanistan, Brasile, Stati Uniti, Australia, luoghi e memorie visive che hanno ispirato la ricerca dell’artista tedesco. Mentre alla National Gallery è in corso una mostra sul celebre pittore olandese del Seicento Rembrandt, aperta fino al 15 gennaio. Esposte circa 90 fra le opere tarde di Rembrandt, considerato uno dei migliori pittori della storia; quelle cioè che realizzò dopo il 1650, in un periodo in cui ebbe diversi lutti familiari e una situazione economica molto complicata.

A Parigi, invece grande successo per la retrospettiva di Jeff Koons, dal 26 novembre al Centre Pompidou. E fino al 18 febbraio il Grand Palais ospiterà una bella retrospettiva dedicata all’artista Hokusai. Le sue opere incarnano la spiritualità e l’anima del suo paese, in particolare le sue stampe di paesaggi, straordinaria sintesi tra i principi tradizionali dell’arte giapponese e le influenze occidentali. La mostra presenta 500 opere eccezionali, molte delle quali non hanno mai lasciato il Giappone.

A New York viene segnalata una mostra in cui si racconta Picasso attraverso la fotografia, ospitata dalla Gagosian Gallery. L’esposizione, che include numerose fotografie scattate dal maestro, mai esposte o pubblicate, oltre ai dipinti correlati, disegni, sculture, stampe e film, intende fornire una ricerca senza precedenti del suo rapporto unico con la macchina fotografica.

 

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