Sono almeno 20 i morti e oltre 100 i feriti dell’attentato suicida compiuto oggi in Arabia Saudita dentro una moschea nell’Est del Paese. Un boato e poi la conta dei cadaveri. Lo riferisce l’emittente televisa al Arabiya, citando le fonti mediche governative. L’attacco è avvenuto a Qadih, nella regione costiera di Qatif affacciata sul Golfo. Il kamikaze si è fatto esplodere mentre circa 150 fedeli erano riuniti per la preghiera del venerdì e secondo alcuni testimoni il numero delle vittime potrebbe salire.
Non è stato ancora rivendicato l’assalto al luogo di culto, ma se venisse confermata la matrice terroristica, si tratterebbe del primo attentato in Arabia Saudita. Riyad è attualmente impegnata nella lotta contro l’Isis accanto alla coalizione internazionale a guida Usa, e inoltre è a capo dei Paesi sunniti nella campagna di bombardamenti contro la ribellione sciita degli Houthi nel vicino Yemen.
Qui in soli due mesi di guerra il bilancio dei morti è di ben oltre le 500 persone e la situazione sarebbe particolarmente grave a Sanaa, a causa di danni alle condotte idriche che hanno comportato l’interruzione dell’acqua corrente. Nella capitale mancano anche cibo e medicinale. Negli ultimi mesi poi è aumentato il fenomeno dei bambini soldato attirati dall’esercito a causa dell’estrema povertà in cui vivono e dalla possibilità di guadagnare dei soldi arruolandosi tra le fila dei combattenti.