In Libano da più di un anno la vita politica è paralizzata: 24 sedute parlamentari convocate per l’elezione di un nuovo Presidente sono andate a vuoto. Ieri una moltitudine di cittadini ha deciso di affidare tutto alla Vergine: la statua della Madonna di Fatima giunta direttamente dal santuario portoghese è stata portata in processione dai cittadini con canti e preghiere, fino al Parlamento libanese. “Lo stallo politico – commenta padre Rouhael Zgheib, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Paese – pesa in maniera grave sulla condizione concreta del popolo, e mette a rischio la stabilità della nazione, in un momento in cui tutta la regione è sconvolta dai conflitti. I fedeli nella preghiera chiedono spesso cose molto concrete, come il dono della pace e la guarigione dalle malattie. E la paralisi del nostro sistema politica rischia davvero di diventare una malattia pericolosa per la vita di tutti”
Una Messa nella Cattedrale maronita di San Giorgio, celebrata dall’Arcivescovo maronita Boulos Youssif Matar: finita la liturgia eucaristica, la statua è stata portata in processione fino al palazzo del Parlamento, mentre i fedeli hanno riempito Piazza Nejmeh. Nel cortile interno della sede istituzionale, con il permesso del Presidente dell’assemblea parlamentare, e stata recitata una preghiera per chiedere che la Madre di Dio muova i politici libanesi a superare le divisioni e ad eleggere un nuovo Presidente: presenti tanti politici cristiani appartenenti ai diversi blocchi che da più di un anno non riescono a trovare l’accordo per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, carica che il complesso sistema politico libanese riserva a un cristiano maronita.
Dal 12 al 16 giugno una serie di celebrazioni liturgiche e momenti di devozione mariana si erano svolte in varie località del Libano, in occasione del secondo anniversario della consacrazione della Nazione libanese al Cuore Immacolato di Maria. In Libano, dal 2010, la solennità mariana dell’Annunciazione del Signore è stata proclamata festa nazionale, con l’intento dichiarato di trovare nella devozione a Maria condivisa anche tra i musulmani un punto di convergenza tra le diverse comunità religiose.