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Scontri al G7 dei ministri degli Esteri a Lucca

Scontri a Lucca tra forze dell’ordine e una quarantina di manifestanti che protestano contro il G7 dei ministri degli Esteri riuniti nel capoluogo toscano. Alcuni agenti, 5 o 6 secondo le prime notizie, sarebbero rimasti contusi durante gli scontri avvenuti all’altezza di Porta San Jacopo. I manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di polizia per entrare nel blindatissimo centro storico. I facinorosi si sono radunati a circa 200 metri dalle mura della città, tenuti sotto controllo a distanza dopo le cariche di alleggerimento dei poliziotti.

Le misure di sicurezza sono state imponenti fin dal mattino. Una valigia abbandonata, all’interno della quale c’erano comunque solo vestiti, è stata fatta brillare dagli artificieri. Non sono mancati momenti di tensione con chi pretendeva di entrare in ogni caso nella zona rossa per i motivi più vari (ad esempio di lavoro). Nessuna concessione ai turisti.

Particolarmente delicati i temi sul tappeto del summit, dopo l’acuirsi internazionale della crisi siriana e gli ultimi attentati in Europa e in Egitto. Anche per questo agli argomenti annunciati (lotta al terrorismo, Libia, Ucraina e Corea del Nord) all’agenda si è aggiunta la Siria tanto che il ministro degli Esteri Angelino Alfano, che fa gli onori di casa, ha convocato una riunione speciale allargata ai ministri degli Esteri di Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Giordania e Qatar.

Il responsabile della Farnesina ha incontrato dapprima il segretario di Stato americano Rex Tillerson, alla sua prima missione in Italia. Insieme hanno visitato il Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, nei luoghi della strage nazista del 12 agosto del 1944. Di un luogo di “ispirazione per la nostra azione” ha parlato il capo della diplomazia dell’Amministrazione Trump, che non ha dubbi sulla ‘missione’ degli Usa e del G7: “Noi vogliamo essere coloro che sanno rispondere a quanti creano danni agli innocenti in qualunque parte del mondo”.

Oltre a Tillerson e Mogherini sono presenti i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Canada. Subito dopo il vertice di Lucca, Tillerson volerà a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, al quale dovrà rispondere di quella che il Cremlino ha definito “una grave aggressione”.

Nel corso del vertice grande attenzione sarà dedicata al tema della non proliferazione ed in particolare alle minacce della Corea del Nord, dopo gli ultimi, “provocatori”, test missilistici condannati dalla comunità internazionale. Con gli Stati Uniti che fanno sapere di avere “tutte le opzioni sul tavolo”, un avvertimento che sembra risuonare ancora più forte dopo il raid in Siria, scattato mentre Trump era a cena con il presidente cinese Xi Jinping.

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