Un poliziotto e due funzionari del ministero dell’Intero sono stati arrestati questa mattina a Savona con l’accusa di corruzione, dalla polizia. Secondo quanto risulta dalle indagini, avrebbero accettato denaro e regali in cambio di agevolazioni per varie pratiche: rilascio di permessi di soggiorno, cambio di cognome, riduzione dei giorni di sospensione della patente. Oltre al poliziotto – accusato anche di concorso in favoreggiamento alla prostituzione – e ai due funzionari del ministero dell’Interno, sono state arrestate altre tre persone: un marocchino, un albanese e una italiana.
Le indagini
Le indagini sono iniziate nel dicembre 2015, quando nell’ambito di un’altra inchiesta sono emersi contatti sospetti tra alcuni indagati ed il poliziotto. Secondo gli investigatori, il poliziotto e i due funzionari del ministero avrebbero sistematicamente abusato delle loro funzioni agevolando pratiche in cambio di denaro, ma anche di regalie come vestiti, schede telefoniche, cene, assunzioni di amici, visite mediche, spese gratis nei negozi. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona e condotte dalla Squadra mobile della questura.
I reati
I tre pubblici ufficiali che sono finiti in manette, sono accusati a vario titolo dei reati di corruzione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, rivelazione dei segreti di ufficio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso.
Gli arrestati
La misura cautelare di custodia in carcere ha raggiunto Roberto Tesio, poliziotto ed ex ispettore della squadra mobile, in servizio presso un ufficio che ha compiti logistici. Inoltre, una misura di custodia agli arresti domiciliari ha raggiunto i due funzionari Santonastaso e Della Vecchia, in servizio a Savona.