“Ogni guerra è disumana. Nelle guerre si possono assumere decisioni tanto crudeli da travalicare ogni limite di orrore. Disseminare il terreno di mine anti-uomo e usare ordigni speciali, che hanno come scopo terrorizzare la popolazione e provocare stragi di cittadini inermi, è una di queste e costituisce un crimine contro l’umanità che si aggiunge alle responsabilità del conflitto”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla Presidente della Campagna Italiana contro le mine Onlus, Santina Bianchini in occasione della Giornata internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, voluta dalle Nazioni Unite ogni 4 aprile per combattere questo flagello che causa ogni anno in tutto il mondo migliaia di vittime, in grandissima parte civili, anche a distanza di tanti anni dalla fine dei conflitti.
Mine in Siria
Nel 2021 in Siria, scrive Aics, 3.000 bambini e bambine sono rimasti feriti o uccisi da mine e ordigni inesplosi, spesso mentre giocavano in zone residenziali e secondo la bozza dell’Humanitarian Needs Overview del 2020, in Siria oltre 11,5 milioni di persone vivono in comunità contaminate da mine ed ordigni inesplosi.
Il messaggio di Mattarella
“La Giornata internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, indetta dalle Nazioni unite, è un’occasione preziosa per sensibilizzare i cittadini e le comunità contro la fabbricazione e l’uso di questi strumenti di morte particolarmente odiosi e subdoli, e adoperati, tuttavia, nonostante siano banditi da convenzioni e trattati.
I conflitti di questi decenni ci hanno restituito immagini di persone innocenti morte a causa delle mine. Di tanti anziani, bambini, adulti, rimasti mutilati, destinati a una vita carica di sofferenza e difficoltà.
La Campagna italiana contro le mine, e le espressioni della società civile, nel nostro Paese e nel mondo intero, che aiutano a tenere alta la vigilanza su questo tema, che sostengono le azioni di bonifica e che si fanno educatori e promotori di pace, sono tutte iniziative benemerite.
È questo un tempo che ci fa comprendere ancora meglio il valore della convivenza pacifica, del rispetto delle convenzioni internazionali tese a ridurre l’impatto delle guerre sulle popolazioni, della cooperazione tra i popoli. Fermare le guerre e le distruzioni è possibile, affermando in ogni dove le ragioni della civiltà umana alle quali non intendiamo derogare”.