Melania Trump si rivolge agli elettori americani, che invita a guardare avanti e lasciarsi alle spalle le accuse sessuali mosse nei confronti del marito. “Non vi dovete dispiacere per me, posso sopportare tutto” dice la moglie di Trump impegnata in una serie di interviste televisive a poche ore dall’ultimo dibattito presidenziale.
A 48 ore dall’ultimo dibattito scende in campo definendo ”inappropriato” il linguaggio del tycoon nel video del 2005, per il quale è stato sommerso di critiche, Melania afferma: ”Mi ha sorpreso perché non è l’uomo che conosco. Ho accettato le sue scuse, stiamo andando avanti”. Melania, definendo ‘chiacchiere da ragazzi’ quelle in cui Trump e Billy Bush, il conduttore di ‘Access Hollywood’, sono stati ritratti nel video si chiede ”se sapessero che i microfoni erano accesi”.
L’attacco ai democratici
Melania attacca i democratici per aver iniziato la guerra nelle vite private pubblicando una sua foto nuda di quando era modella. ”Sono loro ad aver iniziato. Hanno iniziato con una mia foto di quando ero modella. Erano i tempi in cui sfilavo, e sono orgogliosa di quello che ho fatto. Ho lavorato duramente” dice Melania nelle interviste televisive, difendendo il marito per essere comparso accompagnato da donne che accusano l’ex presidente Bill Clinton di averle assalite sessualmente. ”Se loro tirano fuori il mio passato, perche’ no?” dice Melania
Dalla stampa soldi a Hillary
Intanto Donald Trump in un tweet che prende spunto da un’analisi condotta dal Center for Public Integrity accusa: “I giornalisti hanno inondato la campagna di Hillary Clinton con denaro in contanti”. Secondo lo studio “giornalisti o persone che lavorano nel mondo del giornalismo” hanno donato 396.000 dollari alle campagne di Hillary Clinton e Donald Trump, di cui il 96% alla candidata democratica.
“Se vinco”, subito incontro con Putin
Il Tycoon poi, sottolineando che le tensioni fra il presidente Barack Obama e Putin sono una “situazione potenzialmente catastrofica”, annuncia di voler incontrare il presidente russo, Vladimir Putin, prima dell’avvio ufficiale della sua amministrazione se vincesse le elezioni.