Un duplice omicidio maturato nel mondo della droga o almeno così si ipotizza. Angelo Cannavò, 29enne, e la moglie, Maria Rita Decina, 28enne, sono stati ritrovati senza vita ieri pomeriggio, attorno alle 13.30, nella loro abitazione. Abitavano in un quartiere popolare di Mazara del Vallo, nel trapanese, in una palazzina di tre piani sita in via Armida Borelli, 25/A. L’uomo è stato trovato al piano terra dello stabile, la donna è stata rinvenuta nel pianerottolo soprastante, che era anche il luogo dove risiedevano. A dare l’allarme è stato un vicino di casa, ma quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto li hanno trovati riversi a terra in una pozza di sangue. Sui corpi diverse e profonde ferite di arma da taglio presenti all’addome e alla gola, oltre a evidenti segni di colluttazione. La donna, inoltre, aveva coltellate anche alla schiena.
Per ora la pista più accreditata dagli investigatori che indagano sull’assassinio della coppia è quella di un regolamento di conti nel mondo della droga, in quanto Cannavò aveva piccoli precedenti per stupefacenti. In due non avevano figli e dai primi controlli sembra che svolgessero solo lavori saltuari. Nell’appartamento delle vittime in questi giorni si trovava il fratellastro di Maria Rita Decina, un bimbo di 8 anni, che, però, al momento del duplice omicidio non era in casa perché si trovava per il pranzo al Boccone del povero. L’esame autoptico, attualmente in corso all’Istituto di Medicina Legale di Palermo, servirà per dare più elementi agli agenti della Squadra mobile di Trapani e del commissariato di Mazara del Vallo. Intanto da questa notte stanno continuando gli interrogatori in modo da passare al setaccio tutte le piste.