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venerdรฌ 3 Gennaio 2025

Sequestrati beni per 20 milioni al boss Messina Denaro

Stamattina carabinieri e guardia di finanza hanno sequestrato beni per 20 milioni di euro alla โ€œfamigliaโ€ del boss Messina Denaro, la โ€œprimula rossaโ€ di Cosa Nostra. I provvedimenti di sequestro, disposti dalle sezioni Misure di prevenzione dei Tribunali di Palermo e di Trapani, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, giungono al termine di indagini economico-patrimoniali svolte congiuntamente dai finanzieri del Gico di Palermo e dello Scico, e dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani. Le indagini hanno portato alla luce le modalitร  di controllo delle attivitร  economiche e produttive da parte dellโ€™organizzazione capeggiata da Messina Denaro, attraverso la gestione occulta di societร  e imprese attive in diversi settori dislocate nelle province della Sicilia e del Sud Italia. I beni sequestrati riguardano complessi aziendali, attivitร  agricole e commerciali, terreni, fabbricati, autoveicoli e disponibilitร  finanziarie per oltre 20 milioni di euro.

Tra i destinatari dei provvedimenti di sequestro vi รจ Giovanni Filardo, cugino di Messina Denaro e titolare di fatto di varie societร  edili; Francesco Spezia, titolare fittizio della โ€œSpe.Fra Costruzioni srlโ€; Vincenzo Torino e Aldo Tonino Di Stefano, considerati prestanome della โ€œFontane dโ€™oro Sasโ€, impresa del settore olivicolo, Antonino Lo Sciuto, che avrebbe gestito, per conto dellโ€™organizzazione, la realizzazione di importanti commesse pubbliche e private nellโ€™area di Castelvetrano e Nicolรฒ Polizzi, secondo lโ€™accusa โ€œuomo dโ€™onoreโ€ della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara.

Matteo Messina Denaro รจ figlio di Francesco Messina Denaro, capo della cosca di Castelvetrano e del relativo mandamento. Insieme al padre, Matteo svolgeva lโ€™occupazione di fattore presso le tenute agricole della famiglia Dโ€™Alรฌ Staiti, giร  proprietari della Banca Sicula di Trapani โ€“ il piรน importante istituto bancario privato siciliano โ€“ e delle saline di Trapani e Marsala. Dopo la morte del padre Francesco, Matteo รจ diventato capomandamento di Castelvetrano e rappresentante mafioso della provincia di Trapani. Venne denunciato per associazione mafiosa nel 1989. Nel luglio 1992 fu tra gli esecutori materiali dellโ€™omicidio di Vincenzo Milazzo โ€“ capo della cosca di Alcamo โ€“ e della compagna di Milazzo, Antonella Bonomo, che strangolรฒ nonostante fosse incinta di tre mesi. รˆ latitante dallโ€™estate del 1993, quando venne emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto ed altri reati minori in seguito alla stagione degli attentati dinamitardi organizzati da Cosa Nostra.

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