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Le catastrofi costano 6 miliardi: è il massimo storico

L'Assemblea dell'Ania mette sull'avviso: sempre più danni provocati da calamità naturali ma ancora poca copertura assicurativa

Sei miliardi di euro in danni provocati da eventi estremi. Le catastrofi naturali non sono mai costate così tanto ai cittadini italiani, sempre più soggetti alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Eppure, nonostante questo, la copertura assicurativa contro le calamità naturali è ancora relativamente ridotta. Lo ha riferito l’Assemblea annuale dell’Ania: “Solo il 6% delle unità abitative è coperto”.

Ania, le sfide del settore assicurativo

L’Assemblea annuale dell’ANIA si svolge oggi a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un’occasione per festeggiare i primi 80 anni di vita dell’Associazione e per fare il punto sui principali trend di mercato, sulle prospettive e sulle prossime sfide per il settore assicurativo. L’evento vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni, delle Autorità, dei vertici dei settori finanziario e assicurativo, e del mondo accademico.

Il quadro sulle catastrofi

“Nel 2023, l’industria assicurativa nel mondo ha pagato quasi 100 miliardi di euro per sinistri legati a catastrofi naturali. In Italia si è registrato il massimo storico dei danni assicurati: oltre 6 miliardi, di cui 5,5 miliardi causati da eventi atmosferici e 800 milioni dalle alluvioni in Emilia-Romagna e in Toscana”. Lo ha detto la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, nel suo intervento all’assemblea dell’associazione precisando che “il cambiamento climatico è una sfida cruciale. Assistiamo a catastrofi naturali sempre più estreme, frequenti e distruttive, che mettono a rischio un numero sempre maggiore di persone e beni”.

Poca copertura assicurativa

Gli italiani si proteggono ancora poco, dal punto di vista assicurativo, contro le calamità naturali. Solo il 6% delle 35,3 milioni di unità abitative esistenti ha infatti una copertura assicurativa contro questi eventi, nonostante l’80% delle abitazioni civili sia esposto a un livello di rischio medio-alto dal punto di vista sismico e di dissesto idrogeologico. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Ania in occasione dell’assemblea annuale, in corso a Roma. Per quanto riguarda le aziende, solo il 5% ha una copertura assicurativa, con differenze notevoli in funzione delle dimensioni di quest’ultime. Sul complesso di oltre 4,5 milioni di aziende italiane, è infatti assicurato contro le catastrofi il 4% delle imprese micro, il 19% di quelle piccole, il 72% delle medie e il 97% delle grandi.

Gli auspici di Ania

Ania auspica che “il raggio di azione della copertura” assicurativa contro le calamità naturali “sia rapidamente ampliato alla proprietà immobiliare privata, anche con l’ausilio – almeno in avvio – di incentivi di tipo fiscale”, ha detto Farina. Ricordando che solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 4% delle piccole imprese possiede una polizza contro tali rischi, Farina ha rimarcato che “è stata certamente decisiva l’iniziativa del governo di introdurre per tutte le imprese l’obbligo di copertura contro i danni catastrofali”. “A breve – ha aggiunto Farina – sarà emanato il decreto interministeriale per il passaggio alla fase attuativa della norma. Nelle interlocuzioni delle scorse settimane sono stati fatti importanti passi avanti. Il settore assicurativo sta definendo gli aspetti contrattuali e tecnici per assicurare alle imprese italiane la migliore copertura di questi rischi. In tale ambito è anche prevista la creazione di un pool di compagnie, ad adesione volontaria, che, sfruttando il principio cardine della mutualizzazione, sarà in grado di ridurre il costo delle coperture per le imprese e quello del capitale per le compagnie”.

Fonte: Ansa

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