Può capitare che sotto opere moderne si nascondano altre raffigurazioni più antiche, spesso cancellate per motivi di spazio o di “committenza”, oppure perché non seguivano il gusto estetico di una determinata epoca. È quanto successo ad una delle immagini sacre più diffuse e amate, quella della Vergine che tiene in braccio il bimbo Gesù, rinvenuta ad Arezzo nei giorni scorsi. Il disegno – collocato nell’edificio del collegio di Santa Caterina della cittadina toscana – è stato eseguito su tavola di abete bianco risalente al 1200 e rappresenta proprio una raffigurazione di Madonna con Bambino. L’opera è stata portata alla luce attraverso un complesso lavoro di restauro nascosto sotto la superficie di una pittura votiva dello stesso soggetto, sovraimposta probabilmente nel XIX secolo. La datazione del dipinto, di 64,5 cm per 45, è collocata, secondo gli esperti, intorno alla metà del XIII secolo.
L’opera, di proprietà dell’Inps fa parte del patrimonio artistico del collegio e il recupero è stato curato dal Laboratorio del Museo Nazionale di Arte Medioevale e Moderna, che ha coinvolto anche il Laboratorio Scientifico della Soprintendenza di Venezia e l’Università di Perugia. Lo stile pittorico, l’uso originale dei colori, la tavola di legno conferiscono all’opera uno speciale valore storico, quale documento non “ordinario” per la conoscenza del panorama di un’epoca così lontana e per questo raramente testimoniata da opere arrivate fino ai nostri giorni. La scoperta è stata presentata venerdì mattina durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte le massime autorità cittadine.