Sono almeno 14 le persone, tutti immigrati clandestini, che sono morte in Macedonia investite da un treno a una cinquantina di chilometri dalla capitale Skopje. A riferirlo è il ministero dell’Interno del Paese che ha confermato che l’incidente è avvenuto nella tarda serata del 23 aprile, nel tratto di ferrovia tra Veles e Skopje.
Il convoglio internazionale, partito dal sud della Macedonia e diretto in Grecia, ha investito un gruppo di circa cinquanta clandestini che viaggiavano a piedi verso la Serbia e usavano la linea ferroviaria come riferimento per non perdersi nei boschi.
Nonostante il macchinista ha provato a rallentare il treno, il gruppo di immigrati è stato colpito. Il bilancio non è ancora definitivo, ma al momento si contano 14 morti e numerosi feriti. Gli immigrati erano in prevalenza di origini somale e afgane.
La Macedonia è costantemente attraversata da gruppi di immigrati clandestini che, partendo dalla Grecia o dalla Turchia, cercano di raggiungere la Serbia e successivamente di entrare in Ungheria, Croazia o Slovenia, Paesi che fanno parte della Comunità Europea.
Un’altra tragedia che ancora una volta mette in evidenza il dramma di queste persone che lasciano i loro Paesi, teatro di guerre e violenze. Pur di sfuggire alle persecuzioni, alla morte e ai conflitti armati affrontano dei viaggi in condizioni disumane che molto spesso li conducono alla morte.