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Gen Rosso, dalla Mongolia a Loppiano per portare la pace attraverso la musica

Il gruppo musicale si pone l’obiettivo di diffondere il valore della fraternità universale

Il Gen Rosso, lo scorso 1° dicembre, ha tenuto un concerto a Ulaan Baatar, capitale della Mongolia. Nei prossimi 27 e 28 dicembre si esibirà all’auditorium di Loppiano.

L’esperienza in Mongolia

Fino a pochi giorni fa il Gen Rosso si trovava a quasi 9.000 chilometri da casa, nientemeno che in Mongolia, dove il 1° dicembre si è esibito in concerto nella capitale Ulaan Baatar. Un progetto voluto dal Cardinale Giorgio Marengo che, come Prefetto Apostolico, guida la giovane, vivace Chiesa cattolica in Mongolia: circa 1.500 battezzati su una popolazione di tre milioni e mezzo di abitanti. «Una Chiesa giovane, fatta di giovani, ha bisogno di un linguaggio “giovane” per parlare alla gente», ci ha confidato il cardinale. «Così abbiamo pensato ad un concerto che avrebbe voluto includere anche i giovani del posto attraverso i workshops di danza e canto».

Le attività con i giovani

Sin dal primo giorno abbiamo lavorato con 125 ragazzi iscritti ai 4 laboratori: Hip Hop Dance, Broadway, Party Dance and Choral Singing. Lo scopo? Favorire lo scambio culturale e l’unità fra i ragazzi preparandoli artisticamente ad una performance di alto livello all’interno del concerto: Impresa del tutto riuscita! «Abbiamo cantato principalmente in inglese, qualcosa in italiano e portoghese, riuscendo anche ad interpretare una strofa di “Speranze di Pace” (Hopes of Peace) in lingua mongola. Il nostro desiderio è sempre quello di promuovere e suscitare, attraverso i workshops e gli incontri con la gente, una cultura di pace e fraternità, fondata sui valori della condivisione e della tolleranza». I laboratori si sono ripetuti anche il giorno 30 novembre, prima del grande concerto del 1° dicembre, sul palco del “Corporate Concert Hall”.

Le realtà sociali del territorio

Il Gen Rosso nei suoi tour riserva sempre uno spazio importante da dedicare agli incontri presso le varie realtà sociali ed istituzionali del territorio. Siamo andati così a trovare i bambini orfani del “Verbist Care Center” cantando e danzando insieme a loro e regalando loro semplici doni che li hanno fatti felici. Così come, per noi molto importante, il pranzo insieme ai “senza fissa dimora” presso la “House of Mercy”, casa accoglienza che offre pasti e riparo ad oltre 80 persone ogni settimana. Cì viene difficile descrivere le emozioni provate stando insieme a loro, dai bambini di 3 anni agli anziani della città, dagli studenti delle scuole alle persone più sole e abbandonate.

Il linguaggio universale della musica

Una mattina è stata anche dedicata all’incontro con artisti della Mongolia: cantare e suonare insieme, utilizzando anche i loro strumenti etnici, appartenenti alle loro tradizioni e cultura, è stato molto arricchente, oltre che segno di condivisione concreta attraverso il linguaggio universale della Musica. L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato ad un incontro ufficiale presso l’Ambasciata d’Italia in Mongolia con l’Ambasciatore Giovanna Piccarreta che ha espresso tutta la sua felicità nell’aver avuto il Gen Rosso ad Ulaan Baatar in rappresentanza dell’Italia, sede ufficiale del Gruppo Internazionale.

L’evento a Loppiano

Probabilmente non tutti siamo riusciti a seguire il Gen Rosso in Mongolia, se non altro per le grandi distanze geografiche ma, per scoprire come è andata e replicare l’esperienza, vi invitiamo tutti a trascorrere due giorni interi con il Gen Rosso a Loppiano, il 27 dicembre partecipando ai workshops e il 28 dicembre, sabato, con il grande concerto presso l’Auditorium alle ore 21:00. Evento che celebra il 60° anniversario di Loppiano, prima Cittadella del Movimento dei Focolari, fondata da Chiara Lubich nel 1964.

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