Nell’ambito del lavoro domestico, purtroppo, come dimostrato da alcuni recenti casi di cronaca, continuano ad albergare casi di speculazione e scarso rispetto dell’etica del lavoro di cui, purtroppo, a farne le spese, sono le persone assistite e i lavoratori domestici che si prendono cura di loro. La tutela della legalità è fondamentale e, in un settore delicato come quello di cui si parla, occorre che, le istituzioni preposte, mettano in campo sempre più controlli al fine di scongiurare alla radice i casi di lavoro nero, sfruttamento e inosservanza dei più elementari diritti alla base del nostro sistema democratico. Occorre ricordare che, i lavoratori domestici e la loro salvaguardia, costituiscono un anello portante per migliorare la cura e l’assistenza alle persone più fragili pertanto, ognuno di noi, deve sforzarsi quotidianamente per che, le leggi vigenti, vengano osservate. In esse è riposto il fulcro della democrazia e, senza ciò, non possiamo progredire verso un futuro migliore.
La società civile nella sua interezza deve agire con assoluta celerità per riaffermare la dignità del lavoro domestico, senza se e senza ma. Papa Francesco, in un discorso rivolto ai dipendenti Inail, ricordava che “senza tutele, la società diventa sempre più schiava della cultura dello scarto. Finisce per cedere allo sguardo utilitaristico nei confronti della persona, piuttosto che riconoscere la sua dignità.” Noi di Acli Colf, come sempre, siamo pronti a farci ancora più prossimi e a tutelare i lavoratori domestici ma, per raggiungere questa finalità e allontanare le cosiddette “zone grigie”, serve l’aiuto di tutti.