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Ecco quanti anziani vivono a rischio di isolamento sociale

I dati della sorveglianza Passi d'Argento (PdA) coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) raccolti nel biennio 2021-2022

Ecco quanti sono gli anziani che vivono a rischio di isolamento sociale: i dati della sorveglianza Passi d’Argento (PdA) coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e raccolti nel biennio 2021-2022.

Quanti sono gli anziani a rischio isolamento sociale

Il 15% degli anziani (ovvero più di 2 milioni della popolazione con 65 anni o più) vive in condizioni di rischio di isolamento sociale: dichiara che in una “settimana normale” non incontra, né telefona a qualcuno, e non partecipa ad attività con altre persone presso punti di incontro o aggregazione. Forti le differenze geografiche a sfavore delle Regioni del Sud d’Italia (20% rispetto al 10% nel Nord e 14% al Centro). Lo indicano i dati della sorveglianza Passi d’Argento (PdA) coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e raccolti nel biennio 2021-2022, presentati in occasione dell’edizione 2023 della Giornata internazionale delle persone anziane (1 ottobre), sottolineando i rischi indiretti sulla salute. Analizzando gli aspetti specifici che definiscono la condizione di assenza di relazioni sociali emerge che il 16% degli ultra 65enni non incontra nessuno e il 76% non partecipa ad attività sociali aggregative di nessun genere.

Il rischio di isolamento sociale coinvolge in egual misura uomini e donne, ma è più frequente tra chi ha un basso livello di istruzione ed è significativamente associato a una percezione di cattiva salute (+89), insoddisfazione della propria condizione di vita (+75), a condizioni di disabilità e sintomi depressivi (+200), ospedalizzazione (+49%), perdita di autonomia nella attività strumentali della vita quotidiana (+21%). Inoltre è associato a inattività fisica (+27%) e a una cattiva alimentazione (+21%). L’attività lavorativa retribuita è poco frequente: coinvolge solo l’8% della popolazione anziana ed è prerogativa di chi ha un titolo di studio più alto: arriva al 10% tra chi ha almeno la licenza di media superiore e scende al 3% tra chi al più la licenza elementare. Il 27% degli anziani intervistati rappresenta una risorsa per i propri familiari o per la collettività: il 18% si prende cura di congiunti, il 13% di familiari o amici con cui non vive e il 4% partecipa ad attività di volontariato. Infine solo il 4% della popolazione anziana frequenta un corso di formazione (lingua inglese, uso di dispositivi elettronici o percorsi presso università della terza età).

Fonte Ansa

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