“Perché a 40 anni ancora mi dicono che non sono idoneo per il lavoro? E perché non posso anch’io come tanti miei amici avere la mia vita indipendente?”. Sono gli interrogativi di Giuseppe, con invalidità al 50% per lieve ritardo mentale, e di tanti altri che oggi celebrano la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, voluta dalle Nazioni Unite nel 1981. Lavoro, istruzione, uguaglianza, accessibilità sono alcune delle parole chiave di questa Giornata in cui imparare a guardare l’altro non per la sua disabilità ma per la sua capacità, abbattendo quindi non solo le barriere architettoniche ma soprattutto quelle culturali e sociali come scritto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: “la discriminazione contro qualsiasi persona sulla base della disabilità costituisce una violazione della dignità e del valore della persona umana”.
In Italia sono tre milioni i disabili e di questi solo un milione ha l’indennità di accompagnamento. Oltre 200 mila vivono ancora in istituto o in Rsa. Molti invece vivono “segregati” in casa, a causa dell’assenza di sostegno, se non quello della famiglia. Il 70% delle loro famiglie non fruisce di alcun servizio a domicilio. Secondo l’Eurostat nel nostro paese la spesa sulla disabilità è di 430 euro pro-capite, al di sotto della media europea. La spesa media dei comuni per disabile è di 8 euro al giorno. Ma tra nord e sud fanno pensare le notevoli disparità: la Calabria spende circa 469 euro contro i 3.875 del Piemonte. E per quanto riguarda l’occupazione, si stima che meno di un disabile su cinque lavora.
Sono tanti però anche i segnali che fanno ben sperare quanti davvero vogliono non essere più né discriminati nè segregati ma essere invece protagonisti della storia e della società con le proprie potenzialità. La ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (L. 18/09) ha ridotto la distanza tra le norme e la vita quotidiana puntando l’attenzione di tutti sul principio di non discriminazione e di uguaglianza delle opportunità. Anche il Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione, elaborato dall’Osservatorio Nazionale intende garantirne una vita sempre più inclusiva e indipendente. A giugno 2016 è arrivata anche la legge sul dopo di noi che prevede uno stanziamento di 184 milioni di euro per favorire la creazione di gruppi appartamento, residenze private, comunità alloggio per disabili soli.
Sono tanti dal nord al sud Italia gli eventi che si stanno susseguendo per la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Dal 2 dicembre al 16 gennaio l’Università Ca’ Foscari a Venezia, in collaborazione con l’artista Christian Tasso, presenta la mostra fotografica “Quindicipercento – dialogo sulla disabilità nel mondo” con fotografie e video-installazioni del sulla vita di persone con disabilità di tutto il mondo.
Più attento alla quotidianità dei diritti, dal tema del lavoro alla salute e al dopo di noi, è invece lo scambio di esperienze di disabili e familiari con esperti internazionali promosso dall’Anfass a Rimini ieri e oggi col primo Convegno internazionale dal titolo: “Disabilità intellettive e del neurosviluppo: diritti umani e qualità della vita”
Ma c’è anche chi ha scelto di incontrarsi con gli studenti delle superiori per un cambiamento dei punti di vista come è avvenuto a Bologna con l’evento promosso dalla Cooperativa La Fraternità dal titolo “Io valgo perché mi vedi”. Un migliaio tra studenti dell’Istituto Superiore Ettore Majorana di San Lazzaro e ragazzi disabili dei Centri diurni emiliani ieri mattina hanno realizzato un flashmob per mettersi nei panni dell’altro e imparare a vederlo, indossando simbolici occhiali di cartone e “scattando” delle gigantografie “umane” stile Instangram.
C’è chi i propri diritti li ha fatti valere invece attraverso lo Sport ability 2016, patrocinato dal Comune di Catania, dal Comitato Italiano Paralimpico e dall’Inail. Ieri mattina nella città sicula l’evento è stato un’occasione di sport di tutti e per tutti, con l’esibizione di diverse discipline olimpiche da parte di atleti di taratura nazionale, internazionale ed olimpica.
E non manca neppure il turismo di valore artistico: ieri a Pompei è stato inaugurato con il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini un nuovo percorso accessibile. “Pompei per tutti”, il più grande itinerario facilitato di visita ad un’area archeologica in Italia.
A Roma, presso la base del Giubileo, in via dei Penitenzieri 14, l’Unitalsi con il suo presidente Antonio Diella e con l’arcivescovo Mons. Fisichella incontrerà una delegazione di volontari che si sono messi a disposizione delle persone malate e disabili durante il Giubileo della misericordia. Grazie a loro, sono stati assistiti e accolti oltre 50 mila pellegrini disabili e malati, sono state consegnate 4200 carrozzine e sono stati effettuati oltre 450 trasporti speciali.