Nell’incontrare la delegazione di B’nai B’rith International, organizzazione ebraica impegnata in particolare nel campo dei servizi sociali, Papa Francesco ha riconosciuto e apprezzato i passi compiuti nel dialogo tra ebraismo e cristianesimo a partire dal Concilio Vaticano II, sottolineando l’importanza di proseguire il cammino in questa direzione: “Sono tanti i campi nei quali possiamo continuare a lavorare insieme per il bene dell’umanità”.
Nel suo discorso Bergoglio ha anche citato l’impegno di Papa Roncalli nel salvare la vita di tanti ebrei durante la seconda guerra mondiale, e di Wojtyla per l’incontro inter-religioso di cui la storica visita ad Auschwitz e al Tempio Maggiore di Roma ne sono una testimonianza. Ha concluso poi ricordando la propria esperienza di dialogo con l’ebraismo quando era arcivescovo di Buenos Aires, affermando che desidera continuarla. I campi di azione comune indicati dal Pontefice sono tra gli altri, “il rispetto della vita e del creato, la dignità umana, la giustizia e la solidarietà”.
In riferimento ai conflitti in Terra Santa e in Medio Oriente il Santo Padre ha sottolineato l’importanza di un “impegno coraggioso” che possa promuovere la pace: “essa non soltanto va desiderata, ma ricercata e costruita pazientemente e tenacemente, con la partecipazione di tutti, in particolare dei credenti”.