Le pensioni agli invalidi civili a inizio 2016 erano 2.980.799, erogate per il 44% nel Sud. Lo dice l’Inps secondo cui al Nord è erogato il 34,7% delle prestazioni agli invalidi civili (37,2 ogni 1.000 residenti), al Centro il 20,6% delle prestazioni (50,8 ogni 1.000 residenti) e al Sud il 44,8% (64,1 ogni 1.000 residenti). Se si guarda nel complesso alle pensioni assistenziali (compresi quindi gli assegni sociali) a fronte di 63 prestazioni ogni 1.000 residenti in Italia, in Trentino sono 26 ogni 1.000, in Emilia Romagna 45 ogni 1.000 e in Calabria 97 ogni 1.000 residenti.
L’Italia settentrionale – spiega l’Inps – usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche complessive in pagamento all’inizio dell’anno: il 48,1% delle pensioni totali viene percepito da soggetti residenti al Nord, il 19,2% viene erogato al Centro, mentre il 30,5% in Italia meridionale e isole; il restante 2,3% (416.369 pensioni) viene erogato a soggetti residenti all’estero. Se si rapporta il numero di pensioni alla popolazione residente di ciascuna area geografica, il Nord continua ad essere l’area con il maggior numero di pensioni per mille residenti (314 per mille), seguita dal Centro con 288 pensioni per mille e dal Mezzogiorno con 265 pensioni per mille residenti.
Le percentuali si invertono se si guarda alle prestazioni assistenziali: le pensioni e gli assegni sociali sono percepiti per il 54,9% al Sud (22,6 persone ogni 1.000 residenti ne hanno una), per il 25,3% al Nord (7,8 ogni 1.000 residenti) e il 19,8% al Centro (14,1 ogni 1.000 residenti). Per gli invalidi civili il numero di prestazioni ogni 1.000 residenti è quasi doppio al Sud rispetto al Nord (64,1 contro 37,2 ogni 1.000 presidenti). Ma al Sud è più alta anche la percentuale delle prestazioni di invalidità previdenziale con il 47% del totale degli assegni contro il 31,2% al Nord e il 20,4% al Centro. In pratica al Sud ci sono 23,9 residenti su 1.000 con una prestazione di invalidità previdenziale contro gli 11,9 su 1.000 residenti al Nord.