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Gregorio il taumaturgo, il santo da invocare per placare le intemperie della natura

San Gregorio il taumaturgo, vescovo, nasce a Neocesarea del Ponto nel 213 circa, muore a Neocesarea del Ponto nel 270 circa.

Ne ha scritto la vita San Gregorio di Nissa, il quale ha appreso le prime notizie su Gregorio dai racconti della nonna Macrina, che l’ha conosciuto in gioventù. Proviene da una famiglia nobile e ricca. Viene educato alla fede pagana.

Avvenimenti

  • Diventa cristiano insieme al fratello Atenodoro grazie agli insegnamenti di Origene, di cui diventa discepolo.
  • Tornato in Neocesarea, è consacrato vescovo da Fotino nel 240.
  • E’ molto impegnato nella lotta contro il paganesimo.
  • A Mosca gli è dedicata una chiesa.

Aneddoti

E’ molto invocato contro le intemperie della natura perché una volta, piantando in terra il suo bastone, riesce a calmare un fiume in piena che sta per travolgere la città. Il bastone si trasforma in una robusta pianta. Riesce a spostare un monte con un cenno della mano, per poter costruire una chiesa. Con il segno della croce rende fertile una palude insalubre.

Morte

Quando, per divina rivelazione, conosce la data della sua morte, chiede a un suo collaboratore di fare un’attenta ricerca per sapere quanti pagani ancora vi siano nella sua diocesi; quando apprende che sono diciassette afferma: “Ringrazio il Signore, perché venticinque anni fa, quando ho iniziato il mio ministero episcopale, trovai solo diciassette cristiani”.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi

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