Archiviato il G7 sull’Ambiente di Bologna, si torna a parlare di emergenza climatica in vista del G20 del 7 e 8 luglio prossimi ad Amburgo partecipato dai leader europei i quali, quest’oggi, si sono dati appuntamento nella capitale tedesca per un summit di anticipazione sui temi previsti. A presentare i lavori della prossima assemblea dei Paesi membri è stata la cancelliera tedesca Angela Merkel che, dal Bundestag, ha ribadito la netta posizione dell’Unione sulla questione clima: “Il cambiamento climatico è una sfida esistenziale per il mondo. Da quando gli Usa hanno deciso di lasciare l’accordo sul clima, noi europei siamo più determinati che mai a fare dell’accordo di Parigi un successo”. E, ribadendo la compattezza dell’Europa sulla questione, ha specificato che “ritenere di risolvere i problemi e le sfide di oggi con l’isolazionismo è un grave errore”.
Sfide comuni
Dall’uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi, però, Merkel è consapevole che “non possiamo aspettarci colloqui facili, il dissenso è aperto”. A ogni modo, la comunione d’intenti evidenziata durante il G7 costituirà la linea guida anche per il meeting della settimana prossima durante il quale, comunque, verranno affrontati argomenti decisamente sensibili in questo momento storico, dal terrorismo alla globalizzazione fino ai flussi dei migranti, specificando che “nessuna di queste sfide resta chiusa all’interno delle frontiere di un Paese”.
Merkel: “Quest’anno crescita positiva”
Nonostante la questione dell’emergenza climatica resti un nodo centrale per l’Europa, la cancelliera tedesca non ha dimenticato di aprire una finestra sulla situazione economica dell’Unione, all’indomani dei numeri provvisori forniti dal presidente della Commissione Oettinger sull’effetto finanziario della Brexit: “La situazione economica dell’Europa è migliorata, come hanno valutato Jean-Claude Juncker e Mario Draghi – ha spiegato Merkel -. Quest’anno tutti e 28 i paesi membri hanno una crescita positiva, la disoccupazione è la più bassa da otto anni”. La cancelliera ha però sottolineato che “possiamo fidarci sempre meno del fatto che altri risolvano problemi per noi. L’Europa deve prendere con più forza il suo destino nelle sue mani, e nel futuro deve assumersi chiaramente più responsabilità nel mondo di quanto ha fatto in passato”.