Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Anna Maria Gavoni, ha convalidato il fermo di Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, i due giovani fermati dalle forze dell’ordine per l’omicidio di Emanuele Morgani, ed ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il gip ha preso la decisione al termine dell’interrogatorio presso il carcere di Regina Coeli, durante il quale i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Castagnacci al pm: “Io non c’entro niente”
Uno dei due fratellastri, Castagnacci, durante l’interrogatorio con il capo della Procura di Frosinone, Giuseppe De Falco, ha negato ogni suo coinvolgimento nell’omicidio di Emanuele. “Ero in piazza quella sera, ma non ho partecipato alla rissa”. Una versione che secondo gli inquirenti non è molto attendibile, perché contrasta con decine di testimonianze acquisite dai carabinieri. Palmisani, invece ha invece preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il Csm chiede la pratica sulla scarcerazione dell’indagato
Nel frattempo, consigliere laico Pierantonio Zanettin ha chiesto al Comitato di presidenza del Csm di aprire una pratica in Prima Commissione per valutare se sussistano i presupposti per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità nei confronti del giudice del Tribunale di Roma che, lo scorso venerdì, ha disposto la scarcerazione senza obbligo di firma di Mario Castagnacci, trovato in possesso di oltre 300 dosi di stupefacenti. “La vicenda – scrive il consigliere laico – merita un approfondimento del Consiglio Superiore della Magistratura per verificare la correttezza dell’iter”. Secondo Zanettin, infatti, “è del tutto evidente che gli esiti tragici della vicenda non possono essere addebitati al magistrato che ha disposto la scarcerazione dello spacciatore, ma è altrettanto evidente che si sarebbero evitati, applicando canoni ermeneutici diversi e più rigorosi, in tema di spaccio di stupefacenti”.
Ad Alatri scatta il “coprifuoco” e Orlando valuta invio ispettori
Intanto, dopo l’omicidio di Morganti arriva la prima stretta da parte del Comune di Alatri. Infatti il responsabile della polizia Municipale ha emesso un’ordinanza con cui viene istituita nel centro storico un’area pedonale nelle ore notturne. Un vero e proprio “coprifuoco”. Il venerdì, sabato e domenica, dalle 20 alle 6, divieto di circolazione in viale Duca d’Aosta, via Cesare Battisti e piazza Santa Maria Maggiore.
“Nel caso specifico, si deve valutare se ci sono state delle abnormità nella valutazione del giudice”. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a “Piazza Pulita” sul La 7 parla dell’omicidio di Alatri, in particolare del fermo per possesso di droga e del successivo rilascio di uno dei due indagati principali. “La Costituzione – ricorda Orlando – fissa dei limiti molto netti tra le mie funzioni e quelle della magistratura, tuttavia quando emergono dei profili che possano avere un rilievo disciplinare, il ministro e’ tenuto ad intervenire. Io ho predisposto gli accertamenti per verificare se ci sono gli estremi per l’invio degli ispettori,come sempre quando emergono elementi di abnormità”.