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Giornata internazionale della donna: non perdere mai la speranza

Dopo l’insicurezza generata dai difficili anni della pandemia, lo scoppio della guerra in Ucraina e poi quella in Medio Oriente, il 2025 non si prospetta un anno roseo dal punto di vista economico. In occasione della Giornata internazionale della donna, il direttore generale dell’Oil, Gilbert Houngbo, ha sottolineato l’urgenza di riconoscere il valore del lavoro delle donne. Nessun impiego può essere considerato inferiore all’altro. Bisogna prendere atto che le donne sono motore importante dell’economia.

L’Organizzazione internazionale del lavoro ha pubblicato una nota tematica intitolata “Women and the economy: 30 years after Bejing Declaration” (Donne ed economia: 30 anni dopo la Dichiarazione di Pecheino), nella quale viene evidenziato come le donne, ancora oggi, devono superare numerosi ostacoli che si sovrappongono alla loro affermazione economica e lavorativa. Sono 708 milioni le donne che risultano essere fuori del mercato del lavoro, che quindi non ricevono uno stipendio, hanno rinunciato al loro impiego per occuparsi delle cure familiari. Un numero che è aumentato nel post-covid e in seguito allo scoppio dei conflitti, ma anche a causa dei cambiamenti demografici e dell’aumento dell’aspettativa di vita delle persone, sono prevalentemente le donne, infatti, a prendersi cura sia dei bambini sia degli anziani.

Il 2025 coincide con il trentesimo anniversario della Dichiarazione di Pechino, una piattaforma con obiettivi molto ambiziosi. Si tratta di una sorta di “Carta dei diritti” internazionale per le donne, che riconosce i diritti delle donne quali diritti umani e fissa obiettivi per tutta una serie di problematiche che riguardano le donne e le ragazze. L’Oil ha esternato la necessità di rilanciare gli obiettivi della Dichiarazione di Pechino attraverso la promozione delle politiche di genere in favore della democrazia sociale, la giustizia e la pace. Inoltre, il sindacato ha chiesto che i diritti dei lavoratori raggiungano lo status di diritti umani e ha chiesto che le donne non vengano lasciate indietro in questo momento di trasformazione del mercato del lavoro, ma siano rese partecipi attraverso la formazione.

E’ necessario garantire un lavoro dignitoso per tutte le donne. Pensiamo alle immigrate: sono loro che spesso svolgono i lavori cosiddetti umili e meno pagati, inoltre ci deve essere un riconoscimento di chi si occupa della cura familiare. Bisogna combattere attivamente il gender pay gap, un obiettivo scritto molto chiaramente anche nella Dichiarazione di Pechino, purtroppo non è ancora una realtà. Credo che molti passi in avanti sono stati fatti, sicuramente molti obiettivi sono ancora da raggiungere e, la Giornata internazionale della donna può essere un’occasione per tracciare un bilancio ed individuare quelle zono dove poter svolgere un’azione più incisiva o dove dovremmo cambiare il tipo di approccio.

In questa giornata dedicata internazionale in cui si celebrano le donne, vorrei augurare ad ognuna di loro di non demordere mai, la speranza è necessaria in un mondo che a volta si dimostra essere nemico delle donne. Tutte dobbiamo rimboccarci le maniche perché la costruzione di un futuro migliore è nelle nostre mani.

Liliana Ocmin, Cda Organizzazione internazionale del lavoro

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