Una corsa contro il tempo per il Giappone che ha chiesto la collaborazione della Giordania con il fine di liberare Kenji Goto, l’ultimo ostaggio nelle mani dello Stato Islamico. Il segretario generale di gabinetto Yoshihide Suga ha spiegato che i funzionari di Tokyo stanno lavorando per garantire la massima sicurezza.
In un video il reporter ostaggio dell’Isis ha rinnovato il suo appello alle autorità giapponesi: “Ho già detto che questo è il mio ultimo messaggio e anche che ciò che separa dalla mia liberazione è la scarcerazione di Sajida”.
Inizia così la richiesta d’aiuto di Goto, il prigioniero giapponese rimasto in vita dopo la decapitazione del compagno Haruna Yukawa, che rinnova l’ultimatum dei miliziani per la sua sopravvivenza: se entro 24 ore il governo giordano non scarcererà l’aspirante kamikaze appartenente ai jihadisti di Tawhid al Jihad confluiti nell’Isis, i miliziani lo decapiteranno.
Lo stile del video messaggio è sempre lo stesso: l’ostaggio indossa una tuta arancione simile a quella dei prigionieri di Guantanamo e tiene in mano una foto con il primo piano di Muadh Kassasbe, pilota giordano catturato a Raqqa a fine dicembre e che alcune fonti locali davano per morto. L’uomo, che sarebbe ancora in mano ai jihadisti, insieme al reporter giapponese è offerto in scambio per la liberazione della terrorista Sajida.