Nell’ultima settimana i casi di coronavirus in Italia sono raddoppiati rispetto a quella precedente, con un forte aumento anche dei ricoveri e dei pazienti in terapia intensiva, a fronte di un incremento lieve dei tamponi. E’ quanto emerge dal monitoraggio periodico della fondazione Gimbe.
Il monitoraggio
Il boom, sottolinea la Fondazione, si è avuto a fronte di un moderato aumento dei casi testati (505.940 contro 429.984) e di un netto incremento del rapporto positivi/casi testati (7% contro 4%). Dal punto di vista epidemiologico, scrive la fondazione, crescono i casi attualmente positivi (87.193 vs 60.134). Dal punto di vista della capacità di testing e tracing le performance regionali sono molto variabili: a fronte di una media nazionale di 838 casi testati per 100.000 abitanti, il numero varia dai 523 delle Marche ai 1.276 della Toscana.
Il virus continua a circolare
L’incremento del rapporto positivi/casi testati conferma che il virus circola in maniera sempre più sostenuta. “Il valore superiore al 6% in quasi tutte le Regioni – si legge – dimostra un sovraccarico nel tracciamento e isolamento dei focolai e richiede un potenziamento urgente dei servizi territoriali deputati alle attività di testing e tracing. Rispetto ad una media nazionale del 7% il range varia dal 2% della Calabria al 16,4% della Valle D’Aosta”.
Le dichiarazioni del presidente Cartabellotta
Gli effetti delle misure del nuovo DPCM, commenta il presidente Nino Cartabellotta, oltre a non poter essere valutati prima di 3 settimane, saranno in parte neutralizzati dall’incremento esponenziale dei contagi e dall’ulteriore sovraccarico dei servizi sanitari dovuto alla stagione influenzale. “Ecco perché la Fondazione Gimbe si appella al senso di responsabilità ed alla massima collaborazione tra Presidenti di Regioni e amministratori locali, sindaci in primis: intervenire tempestivamente con misure restrittive locali, compresi lockdown mirati, per spegnere i focolai, arginare il contagio diffuso e prevenire il sovraccarico degli ospedali. Altrimenti, persistendo i trend delle ultime settimane – secondo gli scenari previsti dalla nuova circolare del Ministero della Salute – il rischio di restrizioni più ampie (lockdown incluso) è dietro l’angolo”.