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Tra lirica e disegno, in mostra la vita e le opere di Giacomo Puccini

Quando si parla di arte, il pensiero di ognuno di noi non può che correre verso opere immortali, sculture, dipinti e affreschi di ogni epoca. Ma il segreto della forma, la sinuosità delle linee del disegno e la capacità di trasmettere un messaggio attraverso gli sguardi e i colori, non sono qualità univoche, destinate esclusivamente a storiche correnti artistiche o a pittori geniali. Esiste un altro tipo di arte, altrettanto complessa e affascinante, la più quotidiana e, forse per questo, in un certo senso la più popolare: si tratta del fumetto.

Un campo straordinariamente vario, questo, capace di coniugare tecnica, umorismo e valori nello spazio di poche pagine. I fumettisti, disegnatori e sceneggiatori, riescono a integrarsi alla perfezione, alternando la qualità dei testi – indifferentemente articolati tra serio e faceto, satira e fantasia – alla capacità di coinvolgimento del colore o all’eleganza del bianco e nero. Un mix convincente ed estremamente prolifico, in grado di regalare storie epiche, divertenti e, in molti casi, estremamente longeve, godibili dai bambini ma, forse più spesso, dagli adulti.

Se si parla di fumetti, il primo nome a saltar fuori è certamente Topolino o, in ogni caso, l’immensa produzione di storie con protagonisti i personaggi Disney. Peculiarità quasi ancestrale delle nuvolette disneyane, è certamente la pubblicazione delle cosiddette “Grandi parodie”, ossia i classici della letteratura mondiale riletti in chiave umoristica basandosi comunque sulla trama originale. E, in questo senso, i maestri italiani hanno regalato ai lettori delle vere pietre miliari, come L’inferno di Topolino (basata sulla cantica dantesca e datata 1949, firmata dal binomio Martina-Bioletto) o I promessi paperi (incentrato sull’opera manzoniana I promessi sposi).

Ed è in questo contesto che si inserisce Paperino e la piccola Butterfly, parodia realizzata dalla straordinaria coppia Martina-Carpi nel 1981, basandosi sulla trama della famosa opera di Giacomo Puccini. Una delle tante storie a fumetti ispirate alla vita e alle opere del compositore lucchese che, dal 3 dicembre all’8 gennaio, verranno esposte al Museo del fumetto di Milano nell’ambito della mostra “Un fil di fumetto – Il mito e le opere di Giacomo Puccini a fumetti”.

Un appuntamento ricorrente per il museo, il quale ogni anno, in occasione dell’apertura della stagione lirica del Teatro alla Scala, celebra l’autore dell’opera di debutto con una retrospettiva ad hoc. Ai grandi nomi del passato, si aggiunge stavolta uno dei più celebrati musicisti italiani, sul quale saranno presenti numerose opere “comics”, come la biografia realizzata nel 1971 dalla rivista Treasure Chest, il racconto a fumetti Paperonbot, basato sull’opera Turandot, o le storie del progetto editoriale Puccini per i piccini. Un importante contributo verrà offerto anche dai lavori realizzati appositamente per l’occasione, come le versioni di Sandro Dossi, storico disegnatore del Corriere dei piccoli.

L’esposizione, patrocinata dalla Fondazione “Festival pucciniano”, sottolinea la meravigliosa e intrinseca caratteristica del fumetto di riuscire a trattare anche le tematiche più importanti o delicate, senza dissacrarne la caratura né intaccandone il significato. Una qualità tutt’altro che scontata.

 

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