Si è verificata nella tarda serata di ieri una forte esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio a Pingla, nel distretto di West Midnapore, nello stato indiano del West Bengala. La deflagrazione ha causato almeno dieci morti e sette feriti. Secondo alcune fonti locali però, il numero delle vittime sarebbe ben più alto di quello fino ad ora accertato. Alcune persone del luogo hanno testimoniato che nella fabbrica si producevano clandestinamente anche rudimentali ordigni esplosivi, ma dalle indagini della polizia locale non è emerso nessun elemento che potesse confermare la tesi. L’esplosione ha avuto una tale intensità da distruggere completamente la fabbrica e almeno 5 case nelle vicinanze.
L’India non è nuova a questo tipo di incidenti. Nel mese di marzo 2015 ha interessato sempre una fabbrica di fuochi di artificio nello stato centro meridionale indiano di Andhra Pradesh. L’esplosione aveva causato sei morti e nove feriti. Al momento dello scoppio all’interno dell’edificio – completamente distrutto dalla deflagrazione – lavoravano almeno 15 persone.
Ma anche nei primi giorni del mese di maggio, un incendio si era verificato sempre in una fabbrica di fuochi di artificio nel centro dell’India. In quel caso le vittime furono 15, mentre altri 4 lavoratori rimasero gravemente ustionati. In India la richiesta di fuochi d’artificio è petardi è molto alta perché vengono usati nelle feste e nei matrimoni. Ma i continui incidenti che si verificano nei luoghi di lavoro denotano i scarsi standard di sicurezza in cui le persone devono lavorare.