In Italia oggi si celebra la Festa della Repubblica, giunta alla 59esima edizione. Questo giorno ricorda il referendum istituzionale andato in scena il 2 giugno 1946 che vide il popolo italiano scegliere la forma repubblicana e abbandonare quella monarchica. Casa Savoia, indicata da alcune forze politiche, specie quelle comuniste e socialista, quale corresponsabile del ventennio fascista non godeva più della popolarità dei tempi del risorgimento. Il 25 giugno 1944 il decreto luogotenenziale nº 151 emanato durante il governo Bonomi, tradusse in norma l’accordo che, al termine della guerra, fosse indetta una consultazione fra tutta la popolazione per scegliere la forma dello Stato ed eleggere un’Assemblea Costituente.
L’attuazione del decreto dovette attendere che la situazione interna italiana si consolidasse e si chiarisse: nell’aprile 1945 (fine della guerra) l’Italia era un paese sconfitto, occupato da truppe straniere, possedeva un governo che aveva ottenuto la definizione di cobelligerante ed una parte della popolazione aveva contribuito a liberare il paese dall’occupazione tedesca.
Il 16 marzo 1946 il principe Umberto decretò, come previsto dall’accordo del 1944, che la forma istituzionale dello Stato sarebbe stata decisa mediante referendum da indirsi contemporaneamente alle elezioni per l’Assemblea Costituente. Oltre ai tradizionali partiti di orientamento repubblicano (Pci, Psi, Pri e Partito d’Azione) tra il 24 e il 28 aprile 1946, nell’ambito dei lavori del suo I Congresso, anche la Democrazia Cristiana, a scrutinio segreto, si espresse a favore della Repubblica, con 730.500 voti favorevoli, 252.000 contrari, 75.000 astenuti e 4.000 schede bianche. L’unico partito del CLN a esprimersi in senso favorevole alla monarchia fu il Partito Liberale che durante il suo congresso nazionale, tenutosi a Roma, votò una mozione in tal senso, con 412 voti contro 261.
Al referendum i votanti furono 24 947 187, pari all’89% degli aventi diritto al voto, che risultavano essere 28.005.449. I risultati ufficiali del referendum istituzionale furono: repubblica voti 12 718 641, pari al 54,3%; monarchia voti 10 718 502, pari al 45,7%; voti nulli 1 498 136. Analizzando i dati regione per regione si nota come l’Italia si fosse praticamente divisa in due: il nord, dove la repubblica aveva vinto con il 66,2%, ed il sud, dove la monarchia aveva vinto con il 63,8%. Il 10 giugno dopo alcuni giorni di polemiche e tensioni la Cassazione proclamò i risultati del referendum. Alcide De Gasperi assunse il titolo di Capo Provvisorio dello Stato e Umberto II, nei giorni successivi, lasciò il Paese. La successiva Costituzione del 1948, oltre ad abolire i titoli nobiliari, in una disposizione transitoria, poi abrogata, stabiliva l’esilio perpetuo per i Savoia.
Momento clou della Festa della Repubblica è la sfilata delle Forze Armate sotto gli occhi delle più alte cariche dello Stato in via dei Fori Imperiali a Roma e il passaggio delle Frecce Tricolore. Ogni anno la rassegna viene dedicata a un tema particolare. Nel 1977 la festa venne spostata alla prima domenica di giugno e fu riportata al 2 nel 2001 su impulso dell’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.