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Pozzo d’Adda: la presentazione del libro sulla parola etica e il dialogo

Maimone: "La violenza non nasce per caso. La violenza nasce quando non vi è più spazio per il dialogo. Il femminicidio denota un progressivo impoverimento morale della nostra società"

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Pozzo d’Adda, in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” organizza, lunedì 25 novembre 2024, alle ore 21, nella “Ex Parrocchiale di Sant’Antonio Abate”, la presentazione del libro “La Comunicazione Creativa per lo sviluppo socio-umanitario” edito dalla Casa Editrice Tracceperlameta. Parteciperanno alla presentazione l’autore Biagio Maimone, Silvia D’agostino, Assessore alla Cultura del Comune di Pozzo d’Adda, la Professoressa Anna Maria Folchini Stabile e la Dottoressa Maria Maimone filosofa della comunicazione.

Il libro, che è stato presentato nell’Istituto Italiano di Cultura di New York, sta riscuotendo molto interesse in quanto propone la necessità di fondare un nuovo modello comunicativo che ponga al centro la relazione umana ed, ancor più, l’emancipazione morale ed umana della società odierna.

Sulla scorta della constatazione delle innumerevoli comunicazioni distorte, veicolate da numerosi media e mezzi di comunicazione, compresi i social, forieri di sottocultura, che non può essere consentita in quanto impoverisce la società civile deteriorando le relazioni umane, Biagio Maimone ritiene che non sia più rimandabile la necessità di far vivere un linguaggio scevro da menzogne, da offese e dal turpiloquio.

Per tale motivo, rimarca l’importanza dell’utilizzo della “Parola educativa”, della “Parola”  che crea relazioni umane improntate al rispetto reciproco, al rispetto della sacralità della dignità umana, che, pertanto, non può essere umiliata con offese e menzogne. La parola vitale è la parola foriera di quella bellezza spirituale che deve reggere le fondamenta della nostra società perché viva la pace e l’amore, senza cui il nostro universo perde le sue leggi per poi perdere il significato stesso dell’esistere.

La violenza sulle donne è la tragica conseguenza dell’assenza di una cultura che si fonda sulla trasmissione, mediante la parola vitale, ossia la parola educativa, di quei valori che hanno il potere di scolpire nelle coscienze la legge morale che vede nel rispetto dell’altro il suo principale ed ineludibile principio, che mai trasgredirà perchè impresso nell’animo umano a tale punto da essere espressione di gesti d’amore e non di odio.

La violenza non nasce per caso, ma si alimenta alla fonte dell’aggressività che esprime un animo non coltivato attraverso il linguaggio che insegna ad amare, al rispetto dei valori umani e al rispetto della sacralità dell’essere umano” ha dichiarato Biagio Maimone

La parola: strumento per eccellenza per educare le coscienze

L’autore sprona a fare della parola lo strumento per eccellenza per educare le coscienze affinché possa vivere la sana relazione umana ed aggiunge: “Nel mio libro pongo in luce l’importanza del dialogo quale presupposto ineludibile per creare le basi di una società sempre più evoluta in quanto fondata sull’accoglienza e sull’ascolto dell’altro, visto come interlocutore e non rivale. La violenza nasce quando non vi è più spazio per il dialogo. Far vivere il dialogo nella nostra società diventa, pertanto, un’esigenza vitale, non eludibile, per educare alla sana relazione umana. Il femminicidio denota un progressivo impoverimento morale della nostra società che sta, man mano, perdendo i propri valori culturali per sostituirli con il gesto violento, risolutorio di un disagio che non viene affrontato  attraverso il confronto pacifico della parola e della dialettica costruttiva.

L’amore si trasmette attraverso le parole che toccano profondamente l’animo umano e lo forgiano al rispetto delle leggi morali. E’ solo mediante un impegno educativo che tocca il fondo della coscienza umana si potrà sconfiggere la violenza che, nell’epoca attuale, prolifera sempre più per essere alimentata da un linguaggio che veicola rozzezza umana ed aggressività, umiliazione e disprezzo. In poche parole, occorre accingersi ad un impegno educativo che scolpisca nel cuore umano la legge morale che si esprime nel rispetto della dignità dell’altro.

La donna diventerà destinataria di rispetto solo se vivrà nell’animo umano la legge morale. Le donne e gli uomini congiuntamente dovranno educare al rispetto della dignità umana diffondendo la pedagogia dell’amore, che si nutre della parola vitale, nella società attuale, sia in quanto educatori dei propri figli, sia facendo appello all’opera educativa che, sin dalla tenera età, le scuole innanzitutto, le Istituzioni, l’intera collettività devono porre in essere”.

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