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Con Trump l’Apocalisse è più vicina: aggiornato il “Doomsday Clock” a – 2,5 minuti

Mancano solo due minuti e mezzo alla fine del Mondo. Non è il titolo di un film apocalittico, ma è il (poco) tempo rimasto a disposizione dell’umanità che segna il Doomsday Clock (l’orologio dell’Apocalisse). Oggi, alla luce dell’elezione del nuovo presidente statunitense Donald Trump, le sue lancette sono state spostate avanti di 30 secondi dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientist.

Furono proprio gli scienziati del Bulletin – rivista dell’Università di Chicago fondata nel 1945 dai fisici che realizzarono la prima bomba atomica – a creare, nel 1947, il Doomsday: un orologio simbolico che misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Ideato sulla scia del dibattito successivo al bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, la mezzanotte rappresentava originariamente la guerra atomica; è solo dal 2007 che il Doomsday Clock considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità, come ad esempio i cambiamenti climatici, oppure…Trump!

All’epoca il pericolo distava 7 minuti. Oggi, poco più di due e il 2017 promette di essere uno degli anni peggiori. Lo ha spiegato il fisico teorico e cosmologo Lawrence Krauss che guida il gruppo di scienziati responsabili dell’orologio. Parlando della scelta di avanzare le lancette, ha infatti detto: “Mai prima d’ora le sorti del mondo sono così strettamente dipese da due persone al potere, Putin e Trump”.

“Siamo molto preoccupati di quanti governi – amministrazione americana compresa – siano scettici nei confronti di conclusioni scientificamente provate, che ignorano nei loro processi decisionali”. Una chiara allusione allo scetticismo nei confronti del surriscaldamento globale del nuovo presidente Usa che ha chiamato un negazionista a capo dell’Agenzia per l’ambiente ed ha già annunciato di non voler proseguire le politiche contro l’innalzamento delle temperature del Pianeta.

Benchè le lancette siano state spostate 21 volte da quel lontano 1947, la situazione non era stata mai così tragica, se non in un’unica occasione. Infatti, al momento della sua creazione in piena guerra fredda, l’orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte; da allora, la massima vicinanza alla mezzanotte (due minuti) è stata raggiunta solo nel 1953, dopo i test di armi termonucleari da parte di Usa e Urss, e mantenuta fino al 1960; nel 1969, dopo la firma del Trattato di non proliferazione si era scesi a dieci minuti, poi dimezzati dall’invasione russa dell’Afghanistan del 1981, ma ampiamente recuperati nel 1991 con l’accordo fra Russia e Stati Uniti per ridurre l’arsenale militare (i famosi trattati Start) che portò le lancette ben 17 minuti indietro. Nel 2001 l’attacco alle Torri gemelle aveva riportato le lancette a sette minuti. Da allora, la distanza si è ristretta sempre di più: cinque minuti nel 2007, dopo il primo test nucleare nordcoreano. Tre minuti nel 2015, in piena presidenza Obama, per colpa del surriscaldamento globale.

L’insurrezione della nuova minaccia rappresentata dallo Stato Islamico con i numerosi attentati in Europa e nel mondo, l’elezione del neo presidente statunitense e il considerevole numero di eventi catastrofici nel mondo hanno portato oggi gli scienziati del Bulletin ad avvicinare l’orologio alla mezzanotte di altri 30 secondi. A soli due minuti e mezzo dall’apocalisse.

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