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“Perché proprio a me?”: il libro curato da Agia che aiuta madri e padri a comprendere i bisogni dei figli

"Perché proprio a me? La separazione dei genitori vista dai bambini” è il libro curato dall’Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) destinato ad aiutare madri e padri a comprendere le paure e i bisogni dei figli. L'intervista di Interris.it alla dottoressa Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

“Perché proprio a me?” è la domanda che molti bambini si pongono quando vivono la separazione dei genitori. Ed è, non a caso, anche il titolo del libro promosso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza AGIA in collaborazione con il Consultorio familiare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La pubblicazione contiene una selezione di disegni e frasi dei piccoli che hanno partecipato ai “gruppi di parola”, strumenti che aiutano i bambini a vivere con maggior consapevolezza un momento delicato della loro esistenza, segnato da paure e sensi di colpa, e a far comprendere ai genitori che separarsi in maniera non conflittuale aiuta i figli a vivere meglio. Per approfondire questo tema, Interris.it ha intervistato la dottoressa Carla Garlatti, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, per capire come supportare le famiglie, a partire dai figli, in un momento così delicato come la separazione.

CARLA GARLATTI AUTORITA’ GARANTE INFANZIA ADOLESCENZA. Credit: ANDREA PANEGROSSI

L’intervista a Carla Garlatti (AGIA)

Cosa ha ispirato l’Autorità Garante a promuovere una pubblicazione come “Perché proprio a me”?

“L’idea della pubblicazione è nata dall’ampio materiale raccolto dai bambini nei ‘gruppi di parola’, spazi in cui i piccoli condividono le emozioni legate alla separazione dei loro genitori. Abbiamo raccolto oltre mille disegni che illustrano i disagi profondi vissuti dai bambini, un patrimonio di esperienze e sentimenti spesso difficili da esprimere verbalmente. Con Perché proprio a me volevamo offrire ai genitori un mezzo per capire meglio quello che i loro figli sentono, anche se non riescono a dirlo. Non è un tentativo di stigmatizzare la separazione, un evento ormai frequente nella vita di molte famiglie, ma di sensibilizzare i genitori sull’impatto che i conflitti possono avere sui bambini”.

Quali sono le difficoltà maggiori per i bambini di fronte alla separazione dei genitori?

“In questi momenti difficili, spesso i bambini non ricevono le informazioni di cui avrebbero bisogno. A questo proposito, nel 2018 è stata stilata la Carta dei diritti dei figli dei genitori separati, per garantire loro maggiore chiarezza. Spesso i bambini percepiscono un grande senso di paura, derivante dalla possibilità di perdere uno dei genitori e dal senso di colpa che li porta a pensare di essere responsabili della separazione. Questa angoscia si accompagna alla preoccupazione per il futuro, al timore di una nuova quotidianità e alla mancanza di stabilità, indispensabile per il loro benessere. La separazione infatti altera profondamente la loro vita. Non solo non vedranno più entrambi i genitori ogni giorno, ma potrebbero trovarsi a cambiare casa, scuola, o addirittura città. Inoltre, molti bambini si sentono costretti a ‘scegliere’ tra i genitori, e questo conflitto di lealtà aggrava ulteriormente il loro dolore”.

Il libro vuole sensibilizzare i genitori sull’importanza di una separazione non conflittuale. Quali errori vanno evitati e quali comportamenti sarebbero invece ideali?

“L’errore più comune è l’escalation del conflitto, che spesso porta i genitori a ‘tirare’ il bambino da una parte all’altra, come mostrano alcuni disegni in cui i bambini rappresentano il senso di ‘spezzarsi in due’. Emblematico è anche il caso di un bambino che, a causa di un disaccordo tra i genitori, non ha potuto partecipare alla gita scolastica, un momento importante di condivisione e spensieratezza con i coetanei. In molti casi, i genitori – anche in buona fede – non si rendono conto di quanto la manipolazione o il dispetto verso il partner possa ferire i figli. È essenziale far comprendere ai bambini che, sebbene la coppia si sia separata, l’amore dei genitori per loro non cambia. Trasmettere loro un messaggio di stabilità e amore è vitale: anche se le dinamiche di relazione si modificano, i genitori continueranno ad esserci per loro”.

Crede che le istituzioni possano fare di più per sostenere i bambini?

“Le istituzioni possono certamente fare molto in termini di sensibilizzazione. Tuttavia, non esiste una normativa che possa imporre la sensibilità. È un lavoro che richiede costante impegno e attenzione, come dimostra la Carta dei diritti dei figli dei genitori separati, stilata nel 2018. Il nostro compito, come Autorità Garante, è sensibilizzare i genitori sul fatto che separarsi è un evento possibile, che anche litigare è umano, ma che si può imparare a gestire i conflitti in modo sano. Per il bene di tutti, a partire da quello dei figli”.

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