L’agricoltura e l’allevamento nelle aree rurali alpine sono fondamentali per la salvaguardia del territorio e lo sviluppo dell’economia locale. Queste attività tradizionali non solo mantengono vive le pratiche del passato, ma contribuiscono anche a preservare i paesaggi naturali, prevenendo il degrado ambientale e promuovendo la biodiversità. Gli agricoltori e gli allevatori locali svolgono un ruolo cruciale nella gestione sostenibile delle risorse naturali, come i pascoli e le foreste, utilizzando tecniche che rispettano l’ecosistema montano. Inoltre, l’agricoltura e l’allevamento alpino sono spesso caratterizzati da pratiche ecologiche e biologiche che garantiscono prodotti di alta qualità, sostenendo così un mercato locale basato sulla genuinità e la sostenibilità.
I risvolti economici
Dal punto di vista economico, inoltre, le aree rurali alpine, traggono beneficio dal turismo agroalimentare, che valorizza prodotti tipici e tradizioni locali, creando opportunità di lavoro e incentivando l’imprenditorialità giovanile. Le aziende agricole diventano così fulcro di innovazione e sviluppo, promuovendo un’economia circolare che integra agricoltura, allevamento e turismo. In questo contesto, la tutela del territorio attraverso l’agricoltura e l’allevamento diventa un elemento chiave per un futuro sostenibile e prospero per le comunità alpine. Interris.it, in merito a questi aspetti, ha intervistato Davide Codazzi, giovane allevatore influencer, autore del libro “Diario d’Alpeggio” e divulgatore social attraverso la pagina denominata “Moda Vegia”.
L’intervista
Cosa significa, oggi, essere un giovane agricoltore e allevatore?
“Oggi, in primis, essere un giovane agricoltore e allevatore, significa svolgere questa professione con orgoglio. Ai giorni nostri, chi va avanti, in questo percorso eroico, lo fa con grande passione, fiducia e forza”.
Quali sono le peculiarità della vita in alpeggio?
“Le peculiarità della vita in alpeggio sono tante e belle. Le prime che mi vengono in mente, in base alla mia esperienza, sono la forza e la vita sana. In altre parole, in quel contesto, i miei animali ed io, stiamo bene”.
Nella sua attività quotidiana, che valenza assume la tutela del benessere animale?
“La tutela del benessere animale, nella mia attività, assume una valenza importantissima: farli stare bene è il primo ed irrinunciabile obiettivo di ogni giornata”.
Cosa significa, per lei, tutelare il territorio attraverso l’agricoltura e l’allevamento?
“Faccio un esempio pratico riguardante l’alpeggio. I possibili casi che si verificano sono diversi: l’allevamento può abbellire la montagna e renderla migliore ma, in altri, se non si prestano le dovute cautele, si lascia un valore minore di quello che si è trovato. Quest’ultimo aspetto non va bene perché annulla le fatiche dei nostri nonni che, per recuperare i pascoli, hanno fatto molta fatica”.
Ad oggi, la comunicazione social, è molto rilevante. Che messaggio vorresti lanciare ai giovani che vogliono intraprendere questa strada?
“Ai giovani che vogliono provare ad intraprendere questa professione voglio dire di mettersi in gioco e provare a farlo. Ciò si traduce anche nella possibilità di stare un po’ di tempo in realtà simili a quelle che vorrebbero costruire loro. Così facendo, potranno avere un’idea più chiara sul loro futuro e, magari, anche avere dei buoni consigli. I giovani però, devono avere il coraggio di lanciarsi”.
Quali sono i suoi desideri per il futuro in riguardo allo sviluppo della sua attività?
“Voglio impegnarmi per incrementare ulteriormente le attività che svolgo, soprattutto sul versante della vendita dei formaggi online, per permettere a sempre più persone di conoscere le eccellenze del nostro territorio. Tra quindici anni mi vedo sempre in montagna, con una stalla di vacche abbastanza piccola e con poche capre. Sembra una favola ma, con impegno, tutto ciò è fattibile”.