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La Spina (UNPLI): “Le Pro Loco: 6.400 custodi del patrimonio culturale italiano”

L'intervista di Interris.it al Presidente dell’UNPLI, Antonino La Spina: alla scoperta del ruolo fondamentale delle Pro Loco italiane per la coesione sociale e per la custodia del patrimonio culturale locale contro lo spopolamento dei piccoli borghi

Le Pro Loco, coordinate dall’UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia), rappresentano una risorsa inestimabile per la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione turistica del nostro Paese. Grazie al loro impegno, tradizioni, eventi e territori trovano nuova vita, contribuendo anche alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli borghi. In questa intervista, il Presidente dell’UNPLI, Antonino La Spina, ci guida alla scoperta del ruolo fondamentale delle Pro Loco, dai presepi viventi alle sagre, fino al turismo sociale e ai progetti per il Giubileo 2025.

L’intervista ad Antonino La Spina, Presidente UNPLI

Iniziamo con l’UNPLI. Qual è il servizio che l’UNPLI offre alla nazione?

“Noi, come UNPLI, ci occupiamo di coordinare le Pro Loco, che sono fondamentali per l’animazione territoriale, la valorizzazione delle tradizioni e dei territori, e il supporto alle pubbliche amministrazioni. Le Pro Loco gestiscono uffici di informazione turistica, siti culturali, aree archeologiche, e contribuiscono in modo significativo alla promozione turistica del Paese”.

Quante Pro Loco fanno parte dell’UNPLI?

“Sono 6.400, distribuite in tutta Italia”.

Collage attività delle Pro Loco. Foto: UNPLI Pro Loco

Attività dedicate ai periodi festivi, quali presepi viventi, mostre e concerti organizzati nei borghi, possono incentivare il turismo?

“Sì. Nello specifico, le attività legate al periodo natalizio o pasquale sono centrali per noi. Ogni anno organizziamo circa 110.000 eventi, di cui 2.000-3.000 sono legati a presepi viventi, mercatini di Natale, cori gospel e altre iniziative. In quaresima è molto amata la Via Crucis vivente. Questi eventi valorizzano i piccoli borghi, rendendoli più attrattivi e invitando le persone a visitarli, non solo durante le festività”.

L’UNPLI promuove anche sagre ed eventi culturali. Può dirci qualcosa in più?

“Organizziamo oltre 20.000 sagre ogni anno, di cui 200 certificate con il marchio ‘Sagre di Qualità’, per valorizzare i prodotti tipici locali. Abbiamo anche la rete nazionale delle Infiorate, con circa 300 eventi, e quella dei Carnevali, con 6.000 iniziative che includono maschere antropologiche e tradizionali. Abbiamo inoltre censito oltre 1.200 cortei storici, molti dei quali sono mantenuti vivi grazie alle Pro Loco. Un’altra iniziativa importante è l’Infiorata in Piazza San Pietro a Roma, che realizziamo ogni anno. Nel 2025, in occasione del Giubileo delle Pro Loco, prevediamo di accogliere oltre 10.000 associati a Roma per un grande evento con la partecipazione di Papa Francesco”.

Sul vostro sito si parla di “turismo sociale”. Cosa si intende e come l’UNPLI lo valorizza?

“Per noi, turismo sociale significa rendere le esperienze turistiche accessibili a tutte le persone, indipendentemente dalla classe sociale o dalle possibilità economiche. Siamo impegnati anche a livello internazionale, collaborando con l’ISTO (International Social Tourism Organization). Inoltre, promuoviamo attività che favoriscano la socialità, come eventi intergenerazionali che coinvolgono giovani e anziani. Le nostre Pro Loco contano oltre un milione di associati, un patrimonio umano che contribuisce alla coesione sociale nei territori. Inoltre, attraverso iniziative come il ‘Censimento del patrimonio culturale immateriale’ tuteliamo tradizioni, dialetti, feste e riti, coinvolgendo esperti e cittadini. Questo lavoro, unico nel suo genere, è fondamentale per preservare le nostre radici culturali e trasmetterle alle generazioni future”.

Pensa che questo possa aiutare anche a contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi?

“Assolutamente sì. Le nostre attività hanno un impatto economico e sociale significativo. Valorizzare le eccellenze locali può incentivare i giovani a restare nei propri territori, sfruttandone il potenziale. Le iniziative di coesione e animazione, inoltre, rendono i borghi più vivibili e attrattivi, contribuendo a frenare lo spopolamento”.

C’è qualcosa che vuole aggiungere?

“Voglio sottolineare l’importanza delle Pro Loco per la tutela del nostro patrimonio culturale e per il supporto che offrono alle comunità locali. Siamo un movimento dinamico, radicato nei territori, che guarda al futuro con progetti ambiziosi”.

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