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Covid-19: la Cina allenta la quarantena a Wuhan

In Turchia scuole chiuse fino a giugno. Divieto totale di ingresso in Australia e Nuova Zelanda. Il Giappone chiude a Italia e altri 38 Paesi. Trump firma il provvedimento da 100 miliardi di dollari. L'Iran concede la grazia a 10mila detenuti. Il Brasile ridurrà orari e stipendi

Prosegue l’andamento di crescita dei contagi da nuovo coronavirus nel mondo. I decessi causati dalla pandemia sfiorano quota 9.000 dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nel dicembre scorso: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. Per l’esattezza, i morti sono adesso 8.957, mentre il numero dei casi di contagio accertati è salito a 220.691. Le persone guarite finora sono 84.161. Le persone positive sono attualmente 124mila

Cina

E proprio da dove è partita l’epidemia, in Cina, per la prima volta dalla diffusione del coronavirus non è stato registrato nel Paese nessun nuovo caso di contagio “domestico”. Sono stati, invece, 34 i casi di positività arrivati dall’esterno. Molto spesso si tratta di cinesi che ritornano da Paesi particolarmente colpiti da Covid-19, ha spiegato il Ministero della Sanità cinese. E’ un ottimo risultato nonostante si tratti dell’incremento giornaliero più grande nelle ultime due settimane. I dati dimostrano infatti come la pandemia sia sotto controllo a Wuhan, dove il virus ha fatto la sua comparsa nel dicembre del 2019, e nella popolosa provincia di Hubei. Nel Paese nelle ultime 24 ore sono state registrate 8 morti – tutte a Hubei – che portano il bilancio totale delle vittime a 3.245. Con i contagi azzerati, Wuhan, la città focolaio del nuovo coronavirus, allenta la quarantena nelle aree a “infezione zero” permettendo “attività personali” nei compound abitativi. Sono le decisioni prese dalla locale task force sulla prevenzione e il controllo riportate oggi dalla tv statale Cctv. Nel resto dell’Hubei, provincia di cui Wuhan è capoluogo e che non ha riportato contagi negli ultimi 14 giorni, sarà permesso, a certe condizioni, l’ingresso dall’esterno, secondo un post del governo provinciale.

Turchia

A oggi, la Turchia ha confermato 191 casi e 2 vittime del Covid-19. E il contagio pesa anche sulla scuola. Questa settimana le scuole in Turchia sono state chiuse, mentre dalla prossima è prevista una settimana di didattica a distanza. Le università sono finora state chiuse per tre settimane, a partire da quella in corso. Il ministrero dell’istruzione turco ha fatto sapere che per il proseguo si valutano diversi “scenari” e non si può escludere un prolungamento della chiusura, se necessario anche fino alla fine dell’anno scolastico, e un rinvio degli esami finali. Per quest’anno “siamo pronti a non tornare più a scuola, come a tornarci domani”, ha detto oggi il ministro Ziya Selcuk, illustrando le misure prese dal governo di Ankara per la lotta al coronavirus nel settore educativo.

Australia e Nuova Zelanda

Provvedimento senza precedenti per l’Australia che prevede il divieto totale di ingresso nel Paese per i non residenti. Ad annunciare ma misura estrema volta a contenere la pandemia da coronavirus, è stato lo stesso primo ministro australiano, Scott Morrison. “Un divieto di viaggio sarà imposto a tutti i non residenti, i cittadini non australiani che arrivano in Australia – ha detto -. Il provvedimento sarà in vigore dalle 21 di domani”. Come ha spiegato il premier Morrison, la ragione sta nel fatto che “Circa l’80% dei casi che abbiamo in Australia risulta o da qualcuno che ha contratto il virus all’estero o da qualcuno che ha avuto contatti diretti con qualcuno che è tornato dall’estero“. Identica misura è stata adottata anche dalla premier neozelandese Jacinda Ardern: “In nessun momento nella nostra storia è stato usato un simile potere, e riconosco quanto sia straordinario. Dobbiamo farlo per la salute del Paese e della nostra gente”. Il divieto è già entrato in vigore in Nuova Zelanda mentre per l’Australia è atteso per le 21 di oggi, ora locale, le 11 italiane.

Giappone

Scattano da oggi le misure di contenimento decise dal Giappone a seguito della diffusione del coronavirus, che includono il divieto di ingresso ai cittadini italiani e a quelli di altri 38 Paesi. A tutti i non giapponesi che provengano o siano transitati dalle regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Liguria, Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige nei 14 giorni precedenti all’arrivo sul territorio giapponese, sarà vietato l’ingresso in Giappone, con effetto di immediato respingimento alla frontiera.

 

Ospedale ad Hubei, in Cina

Usa

Il Presidente americano Donald Trump ha firmato, tramutandolo in legge, il provvedimento da 100 miliardi di dollari approvato dal Congresso ieri per far fronte ai danni economici derivati dall’emergenza coronavirus. Lo afferma la Casa Bianca. Il pacchetto approvato prevede due settimane di congedi per malattia pagate e – cosa richiesta da più parti – test gratuiti per tutti. Il provvedimento spiana la strada a trattative serrate per ulteriori nuove misure a favore dell’economia. Intanto anche Fca, così come General Motors e Ford, hanno sospeso la produzione in Nord America. La compagnia aerea Qantas ha invece sospeso i voli internazionali. Sono 9190 i casi positivi in Usa, 155 i casi letali, quattro in più rispetto a ieri.

Iran

La Guida suprema della rivoluzione islamica, l’ayatollah Ali Khamenei, concederà la grazia a 10mila detenuti, compresi prigionieri politici, per la ricorrenza del Capodanno iraniano di domani. Lo ha indicato la televisione pubblica della repubblica islamica. L‘ayatollah aggiunto che verranno rilasciati provvisoriamente circa 85mila prigionieri a causa dell’epidemia di coronavirus che flagella il Paese. “Coloro che saranno graziati non torneranno in prigione (…) e quasi la metà dei detenuti per motivi di sicurezza sarà graziata”, ha detto il portavoce della magistratura alla televisione pubblica, Gholamhossein Esmaili, aggiungendo che la grazia concessa ai detenuti politici condannati a meno di cinque anni di reclusione è un provvedimento nuovo. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite inviato a gennaio al Consiglio per i diritti umani, circa 189.500 persone sono detenute nelle carceri iraniane, tra cui centinaia di persone arrestate durante o dopo le manifestazioni antigovernative dello scorso novembre. L’epidemia intanto avanza, con 10500 persone contagiate e 1135 morti secondo i dati ufficiali, ma si teme che il “sommerso” sia molto peggiore.

Brasile

Il governo brasiliano sta preparando un decreto che permetterà alle imprese di ridurre gli orari di lavoro e gli stipendi ai dipendenti per far fronte all’emergenza coronavirus. Lo ha reso noto il ministero dell’Economia. Questa misura provvisoria prevede “una riduzione proporzionale dei salari e delle ore di lavoro” e sarà immediatamente in vigore, anche se il Congresso ha 45 giorni di tempo per tradurla in legge. Nel grande Paese latinoamericano, i casi accertati positivi sono 523; due i decessi e 4 i guariti.

Altre dal mondo

Sono saliti a 10.999 i casi di contagio da coronavirus in Germania, un dato impressionante che conferma che la malattia si sta diffondendo in modo esponenziale. Giornata difficile per le Borse, in ripresa in Europa (con Milano in testa) mentre crollano quelle asiatiche; bene il petrolio.

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