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Tutela della montagna: cosa dice la Costituzione

Le montagne, nella loro bellezza e maestosità, rappresentano un aspetto fondamentale per la tutela degli ecosistemi globali e per la salvaguardia delle persone che li abitano. Basti pensare che, nel nostro Paese, oltre il 30% della superficie complessiva, è costituito da rilievi montuosi che, seppur a latitudini diverse, contribuiscono in maniera determinante a dare forma all’economia e agli aspetti sociali dei vari territori, attraverso delle caratteristiche uniche. A tal proposito, con l’obiettivo di conferire ulteriore risalto all’importanza delle catene montuose per la salute complessiva della Terra, nel 2003, l’Onu ha istituito la Giornata Internazionale della Montagna.

A riprova di quanto precedentemente detto, occorre ricordare che, i padri costituenti, con grande lungimiranza, avevano già pensato a specifiche tutele per il contesto montano tanto che, nell’articolo 44 al comma 2 della Costituzione si afferma che “la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”. Si tratta di una direttiva alla quale va subordinata l’attività legislativa statale e regionale che, quindi, non potrebbe predisporre una normativa sfavorevole per queste zone, senza incorrere nel vizio di legittimità costituzionale. Un riferimento costituzionale che pone al più alto livello l’esigenza di favorire i territori montani, per quanto un simile riferimento giustifica un regime specifico per il governo della montagna. La portata espansiva dell’art. 44, comma 2 della Costituzione, però, non è mai stata utilizzata appieno – almeno fino ad oggi – e ha per diverso tempo risentito di una concezione debole e passiva a dispetto del territorio montano. La legge ragionevole è quella che tiene conto dell’ambiente giuridico entro il quale deve muoversi o, meglio, in altri termini, è quella che sotto il profilo della differenziazione legislativa si pone come coerente rispetto ai principi e ai fini costituzionali, e in tal senso la legislazione può e deve prevedere forme di maggiore autonomia per le terre alte.

Tale normativa, peraltro, in un periodo profondamente connotato dall’emergere degli effetti negativi dei cambiamenti climatici, rappresenta uno strumento di salvaguardia molto importante ed è fondamentale per favorire lo sviluppo economico e sociale delle aree montane, non solo nel contesto italiano, ma anche in quello europeo con una specifica normativa sovranazionale, volta a preservare queste aree dallo spopolamento. Auspico quindi che, quindi che, la giornata che stiamo vivendo, possa far riflettere ognuno di noi sull’importanza della tutela della montagna e, più in generale, delle aree rurali del nostro Paese, le quali racchiudono in sé uno scrigno di biodiversità prezioso per il futuro delle giovani generazioni a cui, tutti noi, dobbiamo obbligatoriamente pensare per garantire loro un futuro tranquillo.

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