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Libera (Coop. Forme): “Famiglie affidatarie: un aiuto ai minori in difficoltà”

L'intervista di Interris.it alla dott.ssa Tatiana Libera, educatrice della Cooperativa Sociale Forme, operante nell’ambito degli affidi familiari

Nel 1989, i principali leader politici mondiali, attraverso la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, hanno fatto proprio l’impegno storico in favore dei bambini del mondo adottando un accordo che ha messo al centro la tutela della vita e dell’integrità dei bambini, migliorando la loro condizione in ogni parte del mondo. La Convenzione, in particolare, stabilisce che, gli Stati Parti, devono garantire a tutti i bambini speciali misure di protezione e assistenza, affinché possano avere accesso a servizi come l’istruzione e l’assistenza sanitaria, sviluppando così le loro personalità, abilità e talenti al massimo potenziale, crescendo in un ambiente di felicità, amore e comprensione. In particolare, all’interno della Convenzione, tra le varie misure di salvaguardia dell’infanzia, qualora la famiglia di origine sia momentaneamente impossibilitata a prendersene cura, si fa riferimento alle leggi sull’affidamento per tutelare i diritti fondamentali del minore. Interris.it, in merito a questo tema e al suo sviluppo in provincia di Sondrio, ha intervistato la dott.ssa Tatiana Libera, educatrice della Cooperativa Sociale Forme, operante nell’ambito degli affidi familiari.

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Foto di Jordan McQueen su Unsplash

L’intervista

Dottoressa, che cosa si intende per affido familiare?

“L’affido familiare, regolato dalla Legge 28 marzo 2001 n. 149, è un intervento di aiuto e di sostegno ad un minore temporaneamente privo di “un ambiente familiare idoneo alla crescita”. La durata del progetto di affido prevista per legge è di 24 mesi prorogabili.  Ne hanno diritto i minori appartenenti a famiglie che per vari motivi come malattia, carcerazione, difficoltà educative e/o genitoriali, violenza fisica e/o psicologica, separazioni altamente conflittuali o altre problematiche, non riescono a prendersi temporaneamente cura dei figli. A differenza dell’adozione, nell’affido il minore non entra a far parte definitivamente del nucleo familiare, ma condivide con la famiglia affidataria un periodo della propria vita. Le famiglie che accolgono sono chiamate affidatarie, proprio perché i bambini vengono temporaneamente affidati alle cure delle famiglie affidatarie, per il tempo necessario alla famiglia di origine del bambino per risolvere i propri problemi.”

Quali sono le caratteristiche principali dell’affido?

“Le caratteristiche principali dell’affido sono la temporaneità, il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine e la previsione di rientro nella famiglia d’origine.  Ci sono diverse tipologie di affido: l’affido consensuale (nel caso sia condiviso dai genitori), l’affido giudiziale (nel caso sia disposto dall’autorità giudiziaria), l’affido a tempo pieno, l’affido a tempo parziale e l’affido professionale. La famiglia affidataria oltre ad accogliere nella propria casa il minore, a provvedere al suo mantenimento, alla sua educazione ed istruzione, dovrebbe favorire il reinserimento del minore nella famiglia di origine e infine, collaborare con i servizi sociali per la buona riuscita del progetto di affido. La famiglia affidataria può godere di diversi aiuti economici, sia supporti di tipo educativo e psicologico.”

Quando nasce il Servizio Affidi in provincia di Sondrio? Come si può diventare una famiglia affidataria?

“Il Servizio Affidi Provinciale a Sondrio è presente dal 2010 ed è gestito dalla Cooperativa Sociale Forme, che si occupa di conoscere le famiglie affidatarie, di raccogliere le richieste dei minori in difficoltà e di effettuare l’incontro tra la famiglia affidataria e il minore, tenendo conto delle esigenze di entrambi. Per diventare famiglie affidatarie, si effettua un percorso di conoscenza con gli operatori del Servizio Affidi Provinciale, che propongono anche un breve corso di formazione. Inoltre è presente anche il sostegno di gruppo una volta iniziato l’affido ogni mese, in località diverse per avvicinarsi a tutte le famiglie affidatarie, e un affiancamento educativo e psicologico durante tutto il progetto. Le persone interessate ad un’esperienza di affido possono rivolgersi al Servizio Affidi Provinciale. Essere una famiglia affidataria è possibile ed è un’esperienza che arricchisce, sia la propria famiglia, sia quella del minore che viene accolto”.

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