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ROMA 2024, IL CAMPIDOGLIO SI SPACCA. PRONTO IL PIANO B DEL CONI PER “AGGIRARE” IL NO DEL COMUNE

Roma, Olimpiadi si o no? Da alcune indiscrezioni pare che la sindaca Raggi abbia giĂ  risposto alla domanda con un secco no. La decisione, mai smentita ufficialmente, ha suscitato la reazione del Coni, che ha affermato: “In base ai contatti degli ultimi giorni ci risulta l’esatto contrario”. Quindi, a sentire il Coni, pare che la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024 si farĂ  con l’appoggio dei pentastellati che governano l’Urbe. Ma in Campidoglio, le posizioni dei grillini restano avvolte in una nuvola di fumo.

Nessun elemento della giunta di governo si è espresso. NĂ© a favore, nĂ© contro. “Nessuna accelerazione rispetto ai tempi previsti” fanno sapere fonti del Campidoglio. Virginia Raggi e il vicesindaco Daniele Frongia, che ha la delega allo sport e che nei cassetti della sua scrivania tiene i dossier della manifestazione a cinque cerchi, prendono tempo. Si è creata una spaccatura tra i consiglieri del Movimento: c’è chi vuole confermare il “No” ai Giochi proclamato a piĂą riprese durante la campagna elettorale e chi intravede un’occasione di crescita per la cittĂ , magari a costo zero. Divergenze ben comprese dal Coni che, in un certo senso, spiegano anche l’ottimismo della risposta “ci risulta il contrario” che ha stupito pure Raggi.

Ecco pronta, dunque, la controffensiva del Comitato Olimpico Italiano nel caso in cui dal Campidoglio arrivi un “No” definitivo: condizionare la trattativa sorvolando la giunta di Roma. Secondo il Coni, infatti, basta il sì del governo, rinforzato dal fatto che la candidatura riguarda dodici cittĂ , e non solo la Capitale. Da progetto, infatti, il calcio si giocherĂ  anche negli stadi di Milano, Torino e altri centri, mentre Cagliari sarĂ  coinvolta per le gare di vela. Il Comitato è pronto a fare questa forzatura se ci sarĂ  il sostegno del premier, Matteo Renzi, e la sua volontĂ  politica di andare a uno scontro istituzionale con il Comune capitolino.

La Raggi, informata su tutto, tace per due motivi: il Movimento è contrario alle Olimpiadi, ma la sindaca sa bene che questa opzione non rappresenta la totalitĂ  dei cittadini che l’hanno eletta. Inoltre, non vuole far precipitare le cose prima dell’incontro con Giovanni Malagò, previsto entro metĂ  di settembre. “Vediamo se ci fanno cambiare idea con un’offerta irrinunciabile”, pare abbia confidato la sindaca ai suoi. Per lei “irrinunciabile” significa senza costi per la giunta e con solo benefici per Roma. Malagò si siederĂ  di fronte alla Raggi facendo leva su un ragionamento semplice. Roma fino ad ora non ha speso un euro, perchĂ© tutto è stato a carico del comitato promotore finanziato dal governo. Se ottenere la bandiera olimpica, il 13 settembre 2017, quando il Cio decreterĂ  il vincitore, arriveranno 1,6 miliardi di dollari a rasserenare le preoccupazioni della giunta.

Nessun sacrificio, dunque, secondo il Coni, dell’amministrazione comunale, che entro questo settembre dovrĂ  decidere se prendersi la responsabilitĂ  di ribadire quanto affermato in campagna elettorale: “Roma ha altre prioritĂ  e ha bisogno di interventi sull’ordinario”. Ai tempi di Ignazio Marino, per la candidatura la giunta si era impegnata con una delibera che può essere ovviata solo da una delibera soppressiva che costerĂ  altri conflitti in un consiglio che sta vivendo un momento in cui le emergenze (come Ama e Atac) non mancano.

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