Un’onorificenza speciale a chi si è distinto nella lotta alla criminalità “in una città spolpata dal malaffare”: così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha conferito al pm Antonino “Nino” Di Matteo il titolo di cittadino onorario della Capitale. Un riconoscimento importante che arriva solo pochi giorni dopo la sentenza in primo grado del processo per Mafia Capitale: “La città sta uscendo da un periodo oscuro – ha spiegato la sindaca – in cui malavita e politica hanno banchettato a lungo. Si tratta di una orrenda storia sulla pelle dei romani, non un episodio di malavita comune, che oggi una sentenza del tribunale ha accertato come tale”. Per questo Raggi ha detto di essere “onorata di poter annoverare tra i nostri concittadini anche Antonino Di Matteo che era cittadino di Roma ben prima di oggi, lo era nei nostri cuori quando con determinazione e tenacia ha affrontato la lotta alla mafia”.
Onorata di avere fra i nostri concittadini anche Antonino Di Matteo. Spero possa sentire @Roma come casa sua: https://t.co/2maxTzsvNQ pic.twitter.com/ATn9tPMGqW
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 26 luglio 2017
Di Matteo: “Grato a chi non abbassa la testa”
Nel discorso in onore del pm palermitano (che dal 1993 vive sotto scorta), la sindaca non ha mancato di fare riferimento alla discussa sentenza della XX sezione penale di Roma: “In tanti, troppi, nella politica si nascondono dietro il mancato riconoscimento dell’associazione mafiosa, dietro a quell’organizzazione trasversale che ha spolpato la città: un atteggiamento che francamente ci spaventa molto”. Il magistrato, nel suo discorso in Aula Giulio Cesare, ha espresso la sua gratitudine per il riconoscimento arrivato dal Campidoglio: “Sento il bisogno di ringraziare tutti voi, sindaco e consiglio comunale, ma anche tutte le autorità presenti e tutti coloro che impegnano la loro persona nel contrasto alla criminalità. Voglio esprimere gratitudine anche a tutti i cittadini e che in tutte le città non abbassano la testa davanti alla mafia. Non mi sento il destinatario esclusivo di questo riconoscimento e lo dedico a chi, con sacrificio personale, si dedica alla lotta alla criminalità organizzata ogni giorno”.
Roma, emblema di accoglienza
La mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria, è stato votato all’unanimità circa un mese fa, come spiegato dal presidente del consiglio capitolino, Marcello De Vito, il primo ad accogliere Di Matteo in Via dei Fori Imperiali: “Il suo – ha detto al magistrato – è un esempio che deve farci riflettere tutti”. Il pm è noto anche per il suo lavoro svolto nell’ambito delle indagini che hanno seguito la strage di Via d’Amelio, nella quale 25 anni fa perì il giudice Paolo Borsellino. Alcune parole del magistrato ucciso da cosa nostra sono state riportate dalla sindaca durante il suo discorso in onore di Di Matteo il quale, concludendo il suo intervento, ha detto che “da cittadino continuo a sognare una politica che si riappropri del ruolo, in prima linea nella lotta alla mafia. Ricevo con emozione la cittadinanza di Roma, città che è emblema di accoglienza e solidarietà tra i popoli, città che ha visto nascere la nostra costituzione”.