“Ognuno è libero di manifestare come vuole, uno manifesta con le idee, non con la violenza. Questa non è Genova, è un’altra roba. La democrazia prevede che ci sia gente che non la pensa come me e esponga le sue idee pacificamente. Questa non è contestazione ma è mezza delinquenza”. Durissime le parole del leader della Lega Matteo Salvini che ha tenuto un comizio a Genova, al Teatro della gioventù, proprio mentre una cinquantina di giovani dei centri sociali manifestavano contro il dibattito.
“Non è democrazia cercare di impedire, di sfasciare e rompere le scatole a decine di poliziotti e carabinieri che invece di fare il loro lavoro devono proteggere mamme, papà e nonni che vengono a sentire un dibattito sulla Liguria del futuro” ha insistito Salvini parlando con i giornalisti appena prima di prendere parte al lancio della candidatura di Edoardo Rixi alla presidenza della Liguria. Poi il segretario del Carrocccio è tornato anche sul tema delle candidature alle regionali venete: “Sono sempre dispiaciuto se c’è un leghista deluso ma sul Veneto io da ieri sono al lavoro con Luca Zaia per confermare il buon governo di questi cinque anni. Non ho più tempo per le polemiche interne, per i litigi e per le beghe. Luca Zaia è un patrimonio che è mio dovere tutelare e rioffrire ai veneti che sceglieranno se votare lui o la Moretti. Zaia non si tocca”.
“Fuori la Lega dalla nostra città – Genova Antifascista” questo era invece lo striscione sorretto da un gruppo di giovani in via Cesarea, di fronte a decine di agenti delle forze dell’ordine presenti sul posto. Successivamente hanno intonato slogan contro il Carroccio, gridando “Fuori Salvini dalla nostra città”. Una cinquantina di giovani hanno sfilato verso il Teatro della Gioventù, nel centro del capoluogo ligure. La zona è stata controllata da un imponente schieramento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Le strade che circondano il luogo dell’incontro sono state chiuse al traffico. I manifestanti hanno anche esposto lenzuoli con scritto “Fuori i razzisti dalle città” e nell’altro “Genova antifascista”. Accesi anche fumogeni e scanditi slogan contro Salvini, accusato di essere fascista.
