Ore di tensione e scontri in Catalogna, nel giorno del referendum per l'indipendenza della regione autonoma spagnola. Secondo la tv pubblica Tv3, la polizia spagnola ha caricato contro la folla in attesa si votare davanti ad alcuni seggi elettorali, ferendo 38 persone, 9 delle quali hanno necessitato del ricovero.
Per disperdere i cittadini chiamati alle urne (5 milioni circa quelli che hanno diritto al voto) le forze dell'ordine avrebbero usato anche proiettili di gomma. Il ministero della sanità catalano ha riportato che tre persone sono rimaste gravemente ferite.
“Obbligati a fare quello che non volevamo fare”
“La polizia nazionale e la Guardia Civil hanno dovuto agire perchè i Mossos d'Esquadra hanno messo criteri politici davanti a quelli professionali“, ha dichiarato il rappresentante del governo di Madrid in Catalogna, Enric Millo. I Mossos – la polizia locale catalana – ha infatti incrociato le braccia decidendo di non sgomberare i seggi predisposti dalla Generalitat catalana, come era stato ordinato loro dalle autorità centrali. Così il governo di Madrid ha dovuto inviare le pattuglie della polizia nazionale in tenuta antisommossa per impedire il referendum. “Siamo stati obbligati a fare quello che non volevamo fare”, ha concluso Millo.
Il J'accuse di Puigdemont
La “brutalità ingiustificata” della polizia contro gli elettori è “una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine dello Stato spagnolo”. Così si è espresso il presidente catalano Carles Puigdemont, raccontando di “violenza, manganelli, proiettili di gomma, aggressioni ingiustificate, contro gente che pacificamente voleva esercitare il diritto di voto”. Lo stesso Puigdemont è stato testimone diretto stamattina delle violenze. Giunto al seggio di Girona, in cui avrebbe dovuto votare, è stato impossibilitato ad entrare per l'irruzione la polizia spagnola. Puigdemont ha poi votato in un altro seggio.
“Fate votare la gente”
“Alcune delle scene che vediamo in Catalogna questa mattina sono alquanto scioccanti e sicuramente non necessarie. Fate votare la gente”, ha scritto su twitter la premier scozzese Nicola Sturgeon, commentando gli scontri.