La Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla legge relativa al taglio del numero dei parlamentari: la richiesta di referendum, sottoscritta da 71 senatori, “è conforme all'articolo 138 della Costituzione” ed è stata la “legittimità del quesito” referendario proposto.
I contenuti della legge
La legge sul taglio del numero dei parlamentari è stata approvata a larghissima maggioranza l’8 ottobre scorso (con 553 voti favorevoli) e sarebbe dovuta entrare in vigore a gennaio, ma di fatto la richiesta del referendum l’ha bloccata. La legge prevede la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200. Resta l'istituto dei senatori a vita, fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun presidente poteva nominare). Ridotti anche gli eletti all'estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.
Il referendum
Da sempre +Europa è stata contraria alla legge sul taglio del numero dei parlamentari e si è impegnata nella raccolta delle firme. Ma c’è voluto l’aiuto dei senatori della Lega, oltre a quelli di Forza Italia e Pd. Per sottoporre una legge costituzionale a referendum servono infatti le firme di un quinto dei membri di una delle due camere – per i senatori la soglia è di 64 – 500.000 elettori o 5 consigli regionali.
Che cosa succederà
Il governo ha 60 giorni di tempo per fissare, durante un consiglio dei ministri, la data del referendum che dovrà essere compresa tra 50 e 70 giorni da oggi, quindi in primavera.