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Un segno di fede e di speranza nella casa circondariale di Vallo della Lucania

Carceri: nel Salernitano detenuti producono ostie per la Messa

Fede e speranza oltre le sbarre. Nasce all’interno della casa circondariale di Vallo della Lucania, nel Salernitano, un laboratorio, intitolato al neo-santo Carlo Acutis, che produce ostie per il culto. L’iniziativa rientra nell’ambito di un progetto formativo-solidale sostenuto dalla sinergia tra la direzione dell’istituto penitenziario, le diocesi di Teggiano-Policastro e di Vallo della Lucania e la cooperativa sociale “Al Tuo Fianco”. I detenuti sono stati assunti con regolare contratto di lavoro. E saranno impegnati nella produzione delle ostie e delle particole. Prima della presentazione ufficiale all’auditorium della diocesi vallese, il vescovo Vincenzo Calvosa ha evidenziato che “questo laboratorio, intitolato al santo dei millennials Carlo Acutis, è motivo di grande gioia”. E ha aggiunto: “Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa promossa dalla direttrice del carcere di Vallo. Affinché questo progetto possa accompagnare e sostenere i detenuti nel loro percorso riabilitativo, trovando in queste azioni nuova fiducia”.
fede
Foto di Deborah Hudson da Pixabay

Fede oltre le sbarre

Il progetto rappresenta la volontà, secondo il vescovo di Teggiano-Policastro Antonio De Luca, di “portare avanti iniziative solidali e inclusive che consentano ai detenuti il recupero di motivazioni umanitarie”. E “la manifestazione di capacità riabilitanti e rispettose dei percorsi che vengono loro proposti”. Inoltre la Caritas, precisa monsignor De Luca, “si pone accanto a coloro che ne hanno bisogno, in una logica di alleanza educativa insieme alle istituzioni civili”. Affinché “fiorisca la speranza di una integrazione e ricollocazione nella collettività di quanti sono passati attraverso la non felice esperienza del carcere”. Dice la direttrice della casa circondariale di Vallo della Lucania, Caterina Sergio: “In un tempo di disvalori e di eventi che minano gli equilibri accrescendo l’insicurezza nei nostri giovani con il progetto laboratoriale ‘Pane Quotidiano’ si è inteso valorizzare, attraverso il lavoro delle mani dei detenuti, la persona umana. Trasmettendo la profondità del messaggio eucaristico in una prospettiva più ampia di cambiamento e di riscatto. La gioia è grande”. Un progetto di fede e solidarietà che si concretizza in vista del Giubileo 2025 e apre alla speranza.

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