Una serata da action movie quella del quartiere Borghesiana, nella periferia orientale di Roma. Una fuga rapida messa in atto da due spacciatori, sorpresi dai Carabinieri all’interno della propria abitazione con una cospicua quantità di droga, è andata in scena non in strada ma sui tetti delle case, mentre la maggior parte dei residenti era intenta a consumare il pasto serale. Tutto è accaduto nello spazio di qualche concitato minuto: alcuni militari del Nucleo operativo di Frascati hanno fatto irruzione, più o meno attorno all’ora di cena, all’interno di un appartamento occupato da due ragazzi di nazionalità albanese, di 22 e 23 anni, i quali, appena viste le divise, hanno afferrato un mazzo di chiavi e si sono dati alla fuga, puntando alla soffitta dell’abitazione e, da lì, al tetto del palazzo e di quelli adiacenti. Comincia così un rocambolesco inseguimento sulle terrazze degli edifici del quartiere che, però, termina in brevissimo tempo: una volta messi alle strette, i due si sono liberati delle chiavi prese in precedenza gettandole nella piscina di una proprietà vicina, prima di essere arrestati dai militari.
Il sequestro
Una volta recuperato il misterioso mazzo, i Carabinieri sono riusciti a utilizzarlo per entrare nel deposito nel quale i due giovani conservavano le sostanze stupefacenti, rivelatosi colmo di merce pronta per lo spaccio: in totale, i militari hanno posto sotto sequestro 240 chili di marijuana (raccolta in una grande quantità di buste di plastica), 50 grammi di cocaina, con tanto di bilancino per le operazioni di raffinazione e, addirittura, una pistola calibro 9×21. All’interno del locale, inoltre, sono stati recuperati e confiscati ben 20 mila euro in contanti i quali, come sospettano i responsabili dell’indagine, potrebbero essere i proventi della loro attività criminosa. Anche l’abitazione dei due è stata posta sotto sequestro.
I due fermati sono stati in seguito condotti presso il carcere di Regina Coeli. Su di loro grava ora l’accusa di detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti e detenzione di arma clandestina. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’eventuale immissione sul mercato di un tale quantitativo di droga, avrebbe potuto fruttare ai due malviventi una cifra non inferiore al milione di euro.