Negli auspici, era stato pensato come l’anno del dopo-pandemia. Il 2021, invece, ha conosciuto l’impatto della variante Delta prima e di Omicron poi, lasciando il mondo esattamente dov’era alla fine del 2020. La pandemia è rimasta il convitato di pietra in ogni manifestazione pubblica, ognuna delle quali affrontata dopo i rinvii dell’anno precedente. La popolazione mondiale converge sull’Europa, dove si giocano i campionati europei, si ritrova a Tokyo per le Olimpiadi e a Dubai per l’Expo, mentre la politica fa quadrato sul Green Pass e implementa il ricorso alle vaccinazioni. Ne viene fuori una società ancora duramente provata dalle restrizioni pandemiche, che insorge per la certificazione verde e che, in parte, plasma le proprie convinzioni attraverso il dibattito social. Network che finiscono per spegnersi a ottobre, lasciando per la prima volta il conto della dipendenza dal web. Intanto l’economia globale cerca di barcamenarsi fra gli obiettivi della sostenibilità (con un’emergenza climatica che non aspetta) e le politiche di assistenza a una cittadinanza ancora alle prese con le scorie del rallentamento portato dal lockdown. Nel frattempo cambiano gli assetti politici: Biden si insedia alla Casa Bianca, i talebani tornano a Kabul e Mario Draghi approda a Palazzo Chigi. Un viaggio nel più recente passato, con una finestra ancora oscura sul futuro.
GENNAIO – Assalto a Capitol Hill
Doveva essere una manifestazione come tante altre la “Save America March”, organizzata il 6 gennaio presso l’Ellispe di Washington. I toni però, dopo che le elezioni del 3 novembre 2020 avevano incoronato Joe Biden nuovo presidente degli Stati Uniti, erano esasperati già da alcune settimane. E gli inviti di Donald Trump non contribuiscono a stemperare la tensione. Il presidente uscente dapprima chiede al vice Pence di ribaltare i risultati elettorali, poi invita i manifestanti a marciare in modo pacifico verso Capitol Hill. I dimostranti convergono verso il Congresso americano ma, in breve, la protesta si trasforma in rivolta: i supporter del Tycoon infrangono le barriere poco dopo le 14 e irrompono in Campidoglio. La seduta che avrebbe dovuto certificare la vittoria di Biden viene interrotta. I riflettori mondiali puntano su Washington, dove i danni si sommano e il governo Usa si trova di fronte a una situazione senza precedenti. Il bilancio finale è di 5 vittime e 13 feriti. Nei giorni seguenti saranno molteplici gli arresti fra i manifestanti, mentre Trump riconoscerà ufficialmente la vittoria di Biden il successivo 8 gennaio.
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FEBBRAIO – Mario Draghi a Palazzo Chigi
Poco più di un anno dopo l’inizio della pandemia, la maggioranza che sostiene il Governo Conte II inizia a sgretolarsi. Nel pomeriggio del 13 gennaio prende forma la seconda crisi di Governo nell’arco di nemmeno dodici mesi. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, annuncia le dimissioni dei due ministri appartenenti alla sua forza politica, mentre il 18 gennaio il premier Conte pone la questione di fiducia sulla risoluzione di maggioranza. Fiducia che il Governo incassa il giorno successivo, in Senato, con maggioranza relativa. L’annuncio delle dimissioni arriva il giorno 25 e, due giorni dopo, iniziano le consultazioni del Capo dello Stato. E’ il 3 febbraio quando l’ex governatore della Bce, Mario Draghi, accetta (con riserva) l’incarico di Presidente del Consiglio. Sul tavolo, le sfide del Recovery Plan, della lotta all’evasione fiscale e del sostegno alla cittadinanza ancora provata dalla pandemia in atto. I mercati rispondono bene: Piazza Affari chiude in rialzo del 2,09% e lo spread scende di 8 punti
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MARZO – La Ever Given blocca Suez: collassano i mercati globali
Il 23 marzo, alle 7.40 ora egiziana, il mondo si rende conto forse per la prima volta della vera importanza del Canale di Suez. La portacontainer Ever Given della taiwanese Evergreen Marine, colpita da una tempesta di sabbia, sbanda con tutte le sue 220.940 tonnellate lorde, ostruendo trasversalmente il passaggio fra Mar Rosso e Mar Mediterraneo. Una situazione paradossale: il viaggio verso Rotterdam si interrompe ma accade lo stesso a quello di altre 400 navi cargo. Il blocco si protrae per una settimana e l’ingorgo si allunga per tutte quelle navi che non possono fare dietrofront. Altre scelgono di proposito di non farlo, dal momento che allungare il viaggio avrebbe significato costi ulteriori (300 mila dollari per il solo carburante). L’incidente non provoca feriti ma i mercati tremano: gli approvvigionamenti ritardano e le perdite abbondano. Dopo il disincastro della nave si fanno i conti: la perdita economica si attesta a quasi 10 miliardi di dollari al giorno, solo per lo stop delle merci bloccate (per un valore complessivo di 8,1 miliardi di dollari) nel Canale.
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APRILE – Decollo alieno: il volo di Ingenuity su Marte
L’atterraggio del rover Perseverance della Nasa, il 18 febbraio scorso, è stato salutato dal presidente americano, Joe Biden. Attaccato alla pancia della sonda sbarca anche il drone Ingenuity, piccolo elicottero incaricato di effettuare i primi voli su un pianeta alieno. Lo sganciamento avviene il 3 aprile successivo e, dopo un primo test fallito, il decollo avviene con successo il 19 aprile 2021, alle 00.34 PDT. E’ il primo volo autonomo di un manufatto terrestre su Marte e, in generale, su un pianeta altro rispetto alla Terra. Un distaccamento stabilizzato di tre metri dalla superficie, per una durata di circa 30 secondi. Il primo di una serie di voli che si protrarranno per i mesi successivi, volti a verificare la possibilità di effettuare dei decolli dal Pianeta Rosso. Una nuova frontiera dell’esplorazione dello Spazio.
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MAGGIO – Tragedia sul Mottarone
L’allentamento del periodo di primavera aveva generato un desiderio irrefrenabile di tornare a godere delle bellezze del mondo. La possibilità di poter respirare aria pura e, almeno per qualche giorno, dimenticare i vincoli e le pressioni della pandemia, aveva spinto un buon numero di turisti sul versante piemontese delle Alpi Pennine, per risalire i pendii del Mottarone e godere di un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore, immersi nella macchia boschiva dei suoi costoni. Il pomeriggio del 23 maggio però, la funivia che collega la cittadina di Stresa al Mottarone cede di schianto nella fase di attracco alla vetta. A bordo della cabina ci sono 15 persone, perlopiù famiglie in gita domenicale. E una giornata di relax si trasforma in una tragedia che lascia sgomento un Paese intero. Alla caduta sopravvive una sola persona, il piccolo Eitan, di 5 anni appena. Salvato dalla protezione estrema di suo padre. Nell’incidente il piccolo perde i genitori, il fratello e i bisnonni. Le indagini sul disastro saranno immediate, col quadro indiziario che si concentra immediatamente sulla possibile alterazione dell’impianto frenante per consentire alla funivia di funzionare nonostante problemi tecnici. E anche per il piccolo Eitan sarà l’inizio di un periodo difficile.
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GIUGNO – Inizia l’era del Green Pass
E’ il 9 giugno quando, sul tavolo dell’Europarlamento, viene ratificata la proposta che approva l’introduzione del Green Pass europeo. Una certificazione sullo stile di quella già utilizzata in Israele, utile a regolare la circolazione e l’accesso ai luoghi pubblici, oltre che a implementare il ricorso alla vaccinazione, così da limitare i contagi da Covid-19. Il regolamento del Green Pass digitale viene firmato il 14 giugno, giorno dell’anniversario della firma del Trattato Schengen. Il giorno successivo, ben 15 Paesi membri avevano collegato la propria piattaforma nazionale alla rete europea. La certificazione diventa effettiva, destinata a vaccinati, guariti e a coloro che sono sottoposti a tampone (questi ultimi con validità entro 48 ore). La tensione però è vibrante: l’introduzione del Green Pass incontra la resistenza di una parte della popolazione europea, che scende in piazza per manifestare contro quello che ritiene una limitazione delle libertà personali. Nei mesi successivi le tensioni finiranno per esplodere anche in Italia. I vaccini però aumentano, per un totale di oltre 9 miliardi di somministrazioni e l’estate scorre tutto sommato regolarmente. Anche la pandemia prosegue: prima Delta e poi Omicron tengono il mondo ancora sotto lo scacco dell’emergenza sanitaria.
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LUGLIO/AGOSTO – Tornano le notti magiche: l’Italia dello sport è leggenda
Le scorie del Mondiale russo mancato dalla nazionale iniziano a sparire man mano che l’Italia di Roberto Mancini macina record. E quando arriva l’appuntamento con il primo Europeo itinerante, rinviato di un anno a causa della pandemia, le carte in regola per far bene ci sono tutte. Gli Azzurri inaugurano la competizione continentale sulle note di We are the people di Martin Garrix e degli U2, dominando sulla Turchia. E fanno percorso netto, battendo in finale l’Inghilterra a Wembley e riportando a Roma una coppa che mancava da oltre cinquant’anni. E’ il riscatto di una Nazione intera, che torna a gioire insieme dopo un anno di sofferenza. Ma lo sport azzurro decide di fare ancora meglio alle Olimpiadi di Tokyo, con una incetta di ori. Domina con Marcell Jacobs la gara regina, i 100 metri, e si aggiudica altri due primi posti storici nella 4×100 e nel salto in alto, con Gianmarco Tamberi che centra un meraviglioso ex aequo col qatariota Mutaz Essa Bashim. Poche settimane dopo, uno storico doppio alloro continentale per l’ItalVolley, sia nel maschile che nel femminile.
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AGOSTO: Kabul torna ai talebani: caos in Afghanistan
Esattamente un mese prima del ventesimo anniversario degli attentati dell’11 settembre 2001, Kabul torna in mano talebana. Un’occupazione repentina, inesorabile, pochi mesi dopo l’annuncio del definitivo ritiro americano dopo vent’anni esatti di stanza in Afghanistan. Un tappo che salta, riaprendo le porte della capitale all’Emirato islamico. Un altro venti, ovvero gli anni trascorsi dall’ultimo governo talebano, guidato dal mullah Mohammed Omar. L’Afghanistan torna a un passato che avrebbe voluto esorcizzare e Kabul piomba nel caos: la popolazione si riversa nella zona dell’aeroporto, da dove partono gli ultimi elicotteri con il corpo diplomatico statunitense. La folla preme contro lo scalo, attendendo di salire su un aereo con destinazione al di fuori dei confini territoriali. E in Occidente, coincidenze a parte, si fa i conti coi fantasmi del passato: dal ritorno di un fondamentalismo profondamente incisivo sulla società afghana, specie per quanto riguarda la libertà delle donne, allo spettro di un nuovo fermento terroristico nel Paese.
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SETTEMBRE – Papa Francesco pellegrino in Slovacchia e Ungheria
Tre giorni di viaggio, fra il 12 e il 15 settembre. Tanto basta a Papa Francesco per lanciare, prima da Budapest e poi dalle città slovacche, un messaggio forte e chiaro all’Europa. “Come possiamo auspicare – spiega Francesco da Bratislava -, un’Europa che ritrovi le proprie radici cristiane se siamo noi per primi sradicati dalla piena comunione?”. Il contesto è l’incontro con il Concilio ecumenico delle Chiese ma il riferimento è a ogni cristiano del Vecchio Continente. Un invito che è rivolto anche a recuperare una contemplazione “che va oltre le concettualizzazioni filosofiche e anche teologiche, a partire da una fede esperienziale, che sa accogliere il mistero”. E dal Santuario Nazionale di Sastin ribadisce che camminando, possibilmente insieme, si vince la tentazione di una fede statica, “che si accontenta di qualche rito o vecchia tradizione”.
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OTTOBRE – Blackout Facebook: il mondo si disconnette per sette ore
Esiste davvero una dipendenza da social? Se mai ce ne fosse stato bisogno, il “down” generale di Facebook e delle sue principali applicazioni ha dato parecchie risposte in questo senso. Non solo in termini di utilizzo domestico ma anche di impatto economico da parte dei social network sulla nostra società. Nel tardo pomeriggio del 4 ottobre, i server di Menlo Park finiscono k.o. E, collateralmente, si spengono gli accessi in tutto il mondo sia a WhatsApp che a Instagram. Una situazione paradossale per il mondo contemporaneo, improvvisamente disconnesso nei suoi principali veicoli di interscambio e comunicazione. Si fermano i lavoratori da remoto, si bloccano gli introiti delle società che monetizzano via social, si azzerano i messaggi e lo scambio di contenuti. La popolazione mondiale si riversa su Twitter, unico dei principali network a essere risparmiato dal blackout. Impazza l’hasthag #facebookdown, fino all’aggiornamento dei server e alla ripresa del servizio, a mezzanotte inoltrata. Meno di sette ore, sufficienti a creare una paralisi dei sistemi comunicativi. Per Facebook è una mazzata da 121,6 miliardi di dollari, oltre 50 nelle prime 6 ore. Il volume del crollo registrato a Wall Street il lunedì successivo.
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NOVEMBRE – Cop26, a Glasgow accordo a metà sul clima
Era forse la Cop sul clima più attesa quella di Glasgow, la numero 26. I leader mondiali, a fine ottobre, convergono in Scozia, sulla balconata nordica che si affaccia verso il Mare del Nord. Luogo ideale per determinare le strategie future per la preservazione della stabilità climatica globale, con le pressioni dei giovani dei Fridays for Future e un G20 sul clima appena terminato a fare da veicolo del dibattito. Le due settimane di discussione, però, lasciano un senso di occasione mancata. Da Glasgow non arrivano i risultati sperati, perlomeno non in misura pari alle aspettative. L’obiettivo della decarbonizzazione resta per la metà secolo ma la strada della sostenibilità appare ancora una mission più sulla carta che sul piano della fattibilità. Il segnale positivo arriva dagli investitori, sempre più orientati verso l’engagement verso le imprese in ottica sostenibile. Un passo a metà quindi, nient’altro che un nuovo tassello sulla strada della strategia salva-clima. Troppo poco per chi si aspettava risposte concrete. Un’aggiunta, invece, nell’ottica della conciliazione strategica sulla sostenibilità globale. Almeno per quanto riguarda la decarbonizzazione. In un quadro mondiale che, formalmente, non vincola i Paesi rispetto a obblighi specifici.
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DICEMBRE – Finisce l’era Merkel, la Germania volta pagina (e anche l’Europa)
Il passaggio di consegne fra la cancelliera uscente, Angela Merkel, e il successore Olaf Scholz chiude una pagina importante. E non solo per la politica della Germania. Il quindicennio e oltre di cancellierato della leader tedesca significa un giro di boa anche per l’Europa, plasmata negli ultimi tre lustri dalla leadership politica e industriale del modello tedesco. Anche perché l’Europa intesa come entità politica e comunitaria non è più quella del 2005 e nemmeno del 2008, quella del dopo-crisi. La pandemia ha influenzato il modo di concepire le strategie comunitarie e l’Ue, oltre al piano di ripresa, si ritrova a gestire anche il dopo-Brexit, oltre che l’allargamento ancora aperto ai Paesi orientali. In questo quadro, la Germania riparte dopo elezioni prive di un partito al 30% (per la prima volta dopo nella storia della Repubblica federale) e con la guida del G7 alle porte. Impegni che non permetteranno un assestamento troppo prolungato. Specie in vista della gestione del più che complesso dopo-pandemia. E, chiaramente, dell’era successiva ad Angela Merkel.
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