Matteo Renzi lo ha promesso: nel 2016 scure sull’Imu sulla prima casa. Una misura che spaventa i Comuni per i quali l’ex Ici rappresenta la principale fonte di sostentamento. Ma per Maria Elena Boschi la riforma del Fisco non produrrà conseguenze negative sugli enti locali. “Ridurre la tassa per la prima casa non significa ridurre i trasferimenti ai Comuni – ha spiegato alla Festa dell’Unità di Casalgrande il ministro – Non significa tagliare i servizi. Si basa sulla riduzione della spesa pubblica ad iniziare dai ministeri”.
Il taglio delle tasse “è una sfida impegnativa ma siamo abituati alle sfide ambiziose. Abbiamo annunciato un taglio da 50 mld di euro che però tiene conto anche della riduzione delle tasse già fatte lo scorso anno e quest’anno. La misura degli 80 euro lo scorso anno significa una riduzione del cuneo fiscale per circa 10 mld; poi ci sono 5 miliardi per l’Irap per le imprese. Il prossimo anno avremo una riduzione della Imu e della Tasi per altri 5 mld. Poi 10 mld di riduzione per le tasse alle imprese Ires e nel 2018 per arrivare a ridurre l’Irpef per altri 20 mld”.
Per quanto riguarda l’evasione fiscale Boschi spiega che i “risultati ci sono stati. Nell’ultimo anno abbiamo recuperato un 7% in più rispetto all’anno precedente. Abbiamo chiuso accordi importanti per la trasparenza fiscale e recuperato capitali” all’estero “che ora saranno tassati” in Italia. “Abbiamo chiuso accordi con la Città del vaticano, siamo il primo paese al mondo a farlo, con la Svizzera, con il Liechtenstein. Abbiamo chiuso accordi mai raggiunti. Abbiamo fatto passi avanti anche nella lotta all’evasione”.