Decine di persone hanno partecipato oggi alla marcia nazionale contro la mafia del caporalato. La manifestazione si รจ tenuta non a caso a Borgo Mezzanone, una frazione di Manfredonia a 15 km da Foggia, dove รจ presente un ghetto di migranti tra i luoghi simbolo dello sfruttamento della manodopera in agricoltura.
Alla marcia, partita dal centro di Borgo Mezzanone e proseguita fino al cosiddetto โghetto dei bulgariโ, la baraccopoli abitata da circa 250-300 braccianti che ora sono impegnati nella raccolta di carciofi e asparagi, ha aderito il segretario generale Spi Cgil Puglia, Gianni Forte. Secondo quanto riferiscono gli organizzatori, alla marcia hanno partecipato anche numerose associazioni tra cui Lega Coop, Amnesty, Emergency, Migrantes, Libera e Aiab (Associazione italiana per lโagricoltura biologica).
โLโinizio di una nuova faseโ
โNei 40 anni di lotte contro il caporalato che ho vissuto anche da protagonista sindacale โ afferma Forte sentito dallโAnsa โ siamo sempre rimasti isolati da una societร civile che non sembrava disposta a sostenerci. La marcia fa cadere un altro muro e segna lโinizio di una fase nuovaโ.
โRafforzato il contrasto al caporalatoโ
โUna manifestazione coraggiosa โ ha commentato sempre allโAnsa il deputato Pd Davide Mattiello โ che mi ha ricordato certe azioni non violente di Danilo Dolci. Siamo consapevoli che il contrasto al caporalato, oggi rafforzato dal nuovo articolo 603 bis del codice penale che riconosce finalmente la corresponsabilitร di caporale e imprenditore, da solo non basta a liberare il lavoro in agricoltura. Ci sono almeno altri due fronti aperti: la formazione del prezzo del prodotto, nel rapporto tra agricoltori e grande distribuzione e la concorrenza globalizzata che spesso penalizza ingiustamente le imprese italianeโ.
Un presidio nazionale contro il caporalato
โLa richiesta che noi facciamo oggi โ ha concluso il sociologo Leonardo Palmisano, sostenuto dal collega Marco Omizzolo โ รจ di istituire un tavolo regionale per dare vita ad un presidio nazionale contro il caporalatoโ.
In memoria di Stefano Fumarulo
I manifestanti hanno camminato con una gerbera rossa in mano per ricordare lโimpegno di Stefano Fumarulo il dirigente regionale antimafia scomparso improvvisamente a soli 38 anni. Il dirigente era stato trovato senza vita a causa di un infarto nel garage della sua abitazione lo scorso 12 aprile.