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Corte: “Benno Neumair capace di intendere e volere in entrambi i delitti dei genitori”

Uccise i genitori: per la Corte d'Assise il disturbo di personalità non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere di Benno Neumar

Benno Neumair, quando uccise entrambi i genitori ha agito in piena capacità di intendere e di volere. Così le motivazioni della Corte d’assise che lo scorso 19 novembre aveva condannato il bolzanino all’ergastolo. Benno aveva confessato gli omicidi il 9 marzo 2021.

Corte: “Benno Neumair capace di intendere e volere in entrambi i delitti dei genitori”

La Corte, quanto al primo omicidio, ossia quello di Peter Neumair, si è discostata dagli esiti della perizia, e quindi affermando la piena capacità di intendere e di volere. Quanto al secondo omicidio, ossia quello di Laura Perselli, la Corte ha invece condiviso le conclusioni peritali che indicavano una piena capacità dell’imputato. Il disturbo di personalità non ha inciso sulla capacità di intendere e di volere.

La Corte ha ricostruito sulla base dell’ampio materiale probatorio raccolto, i fatti del giorno dell’omicidio e di quelli successivi, analizzando tutte le testimonianze ed i risultati delle indagini scientifiche di ogni tipo. Questo esame – informa il Tribunale di Bolzano in una nota – ha portato ad affermare oltre ogni ragionevole dubbio la commissione dei reati contestati da parte dell’imputato. Rispetto al secondo omicidio la Corte ha poi ritenuto sussistente l’aggravante della premeditazione in ragione delle modalità di commissione che si sono sostanziate in un vero e proprio agguato. In un capitolo a parte, la Corte ha affrontato il tema delle circostanze attenuanti generiche, non ravvisando elementi della loro sussistenza; in particolare l’avvenuta confessione da parte dell’imputato è stata ritenuta neutra sotto il profilo probatorio e, “soprattutto, intervenuta in un momento in cui il materiale probatorio raccolto era assolutamente sufficiente ad affermare la colpevolezza dell’imputato”, così la nota.

La sorella: “Non credo ad un sentimento di pentimento”

Non credo ad un sentimento di pentimento da parte di Benno e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime, che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico e non ‘l’effetto di una dissoluzione, o schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione, attuate nella settimane successive al fatti’”. Così scriveva la sorella di Benno, Madé Neumair, in una lettera inviata dal suo avvocato alla stampa poco dopo l’ammissione di colpevolezza del fratello.

Fonte: Ansa

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