La Dia di Reggio calabria ha eseguito un provvedimento di confisca di beni per 150 milioni di euro nei confronti di Rocco Mussolino, deceduto lo scorso 12 giugno all’età di 88 anni e considerato uno dei boss della vecchia ‘ndrangheta reggina. Mussolino era sospettato di essere un affiliato di grande spicco della cosca mafiosa, capo del “locale2 di santo Stefano in Aspromonte ed esponente della cosca Serraino.
Il provvedimento è stato eseguito dalla Direzione Investigativa antimafia di Reggio Calabria e dai Carabinieri, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia. Le forze dell’ordine hanno così posto i sigilli a 338 immobili e compendi societari e finanziari.
Lo scopo dell’operazione è quello di sottrarre i beni a disposizione della ‘ndrangheta, evitando così che possano essere riutilizzati per finanziare attività illecite o pagare le necessità organizzative degli affiliati. Il sequestro di beni appartenenti alle organizzazioni di stampo mafioso permette di indebolire i loro sistemi e di ridurre i fondi a loro disposizione per portare avanti le loro attività malavitose.