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BERGOGLIO SCRIVE LA PREFAZIONE DELLA BIOGRAFIA DI BENEDETTO XVI: “AMORE RECIPROCO”

“Per la Chiesa la presenza di un Papa emerito oltre a quello in carica è una novità. E poiché si amano, è una novità bella”. E’ quanto scrive Papa Francesco nella prefazione al volume “Servitore di Dio e dell’umanità. La biografia di Benedetto XVI”, edito da Mondadori. Amico del papa emerito da molti anni, Elio Guerriero ne traccia un ritratto convincente nel testo che, oltre alla prefazione scritta da Bergoglio, propone un’intervista a Benedetto XVI che è la prima rilasciata da quando ha lasciato il pontificato.

Nella prefazione, Francesco spiega che ad accomunarlo con Ratzinger è il servizio alla Chiesa, vale a dire “L’annuncio dell’amore misericordioso di Dio per il mondo”. Il “profondo legame spirituale” e “l’amore reciproco” è “espressione evidente” della “continuità del ministero petrino, senza interruzione, come anelli di una stessa catena”. “Con lui ho potuto sperimentare non solo reverenza e obbedienza, ma anche cordiale vicinanza spirituale, gioia di pregare insieme, fraternità sincera, comprensione e amicizia, e anche disponibilità al consiglio”. “Questo – prosegue – il popolo di Dio lo ha capito: tutte le volte che il Papa emerito, accogliendo il mio invito, è apparso in pubblico e l’ho potuto abbracciare davanti a tutti, la gioia e l’applauso dei presenti sono stati sinceri e intensi”.

“Tutti nella Chiesa – scrive ancora il Santo Padre – abbiamo un grande debito di gratitudine con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI per la profondità e l’equilibrio del suo pensiero teologico, vissuto sempre al servizio della Chiesa fino alle responsabilità più alte”: “fondamentale” il “contributo della sua fede e cultura a un magistero” capace di “rispondere alle attese del nostro tempo”. “Il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato situazioni difficili – precisa – hanno indicato la strada per rispondervi con umiltà e verità, in spirito di rinnovamento e purificazione”.

Nell’intervista a Guerriero – noto teologo e storico già responsabile editoriale presso Jaca Book ed edizioni San Paolo – Benedetto XVI esprime verso Francesco obbedienza indiscussa e sentimenti di profonda comunione e amicizia, insieme alla gratitudine alla Provvidenza per l’elezione dell’argentino preso “quasi dalla fine del mondo” avvenuta nel segno della cattolicità dopo due pontefici dell’Europa centrale.

Il Papa emerito si dice profondamente toccato dall’umanità del suo successore che spesso gli invia piccoli doni, lettere e lo va a visitare prima di intraprendere lunghi viaggi: “Quello che dice della disponibilità verso gli altri uomini – scrive Benedetto XVI – non sono solamente parole. La mette in pratica con me” in un rapporto “meravigliosamente paterno-fraterno”, “una grazia particolare di quest’ultima fase della mia vita”. “Che il Signore gli faccia a sua volta sentire ogni giorno la sua benevolenza. Per questo prego il Signore per lui”, conclude.

Sulle ragioni della sua rinuncia al ministero petrino, Ratzinger spiega di aver “sperimentato appieno i limiti della sua resistenza fisica” dopo il viaggio apostolico in Messico e a Cuba nel marzo 2012 e la sua incapacità di affrontare in futuro altri voli transoceanici. Nell’imminenza della Gmg di Rio de Janeiro dell’estate 2013, non sentendosi in grado di “un impegno in cui la presenza fisica del Papa era indispensabile”, Benedetto XVI, in preghiera davanti a Dio, ha trovato serenità nella decisione del ritiro: “Avrei dovuto preoccuparmi – conclude – se non fossi stato convinto di essere un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”.

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